Festeggiamenti Santi Patroni: ecco il discorso del sindaco Rossi alla città di Brindisi

Sua Eccellenza Arcivescovo Caliandro,

Autorità civili e militari,

Carissime concittadine e carissimi concittadini

Qui oggi, ai piedi della scalinata virgiliana luogo simbolo della nostra città, con i festeggiamenti in onore dei Santi patroni San Teodoro d’Amasea e San Lorenzo da Brindisi, la nostra comunità si ritrova come ogni anno unita e salda nel rinnovare le sue secolari tradizioni.

Con la processione a mare, accompagnando nel nostro splendido porto le reliquie e le statue dei nostri patroni, si rinnova il nostro senso di appartenenza che affonda in radici profonde, in una cultura millenaria, nei valori di pace, solidarietà ed accoglienza.

In queste giornate di festa, siamo tutti orgogliosi di appartenere alla nostra comunità, di essere cittadine e cittadini di Brindisi, la città che nel corso della sua storia millenaria, prima con la via Appia e poi con la Valigia delle Indie ha sempre unito occidente e oriente.

Si carissimi ho usato il termine orgoglio perché dobbiamo essere orgogliosi di vivere qui circondati da tanta bellezza, dal bellissimo porto naturale, unico al mondo delimitato da due castelli, dall’immenso e inestimabile patrimonio storico e culturale, dalla bellezza del paesaggio.

Tutto ciò rende Brindisi una città unica che noi, come nuova amministrazione, vogliamo assolutamente valorizzare.

Per poterlo fare, occorre la responsabilità di tutte e di tutti. Ciascuno di noi si senta sindaco di Brindisi, primo cittadino tra primi cittadini, attore protagonista, testimone prezioso della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni.

La nostra amministrazione nel muovere i suoi primi passi, proprio su questo sta puntando, la valorizzazione del patrimonio artistico e dei beni monumentali, la partecipazione dei cittadini.

Nel mese di agosto, l’amministrazione comunale con la Curia, il polo Biblio-Museale, ha inteso mettere in rete un patrimonio frammentato nelle gestioni e competenze per renderlo fruibile a tutte e a tutti.

In questi giorni infatti, sono aperti e fruibili oltre i beni dell’amministrazione comunale da Palazzo Nervegna al Teatro Verdi, da  San Giovanni al Sepolcro alla Palazzina Belvedere,  anche il patrimonio della Curia , la chiesa di San Benedetto col suo chiostro, la cripta di Santa Lucia, insieme col museo Ribezzi  del Polo Biblio-Museale.

Tutto ciò si è reso possibile anche grazie all’apporto della Multiservizi, del PAST e della preziosa collaborazione di tante associazioni culturali.

Voglio inoltre con piacere confermare che entro la fine di settembre, all’interno dell’ex convento Santa Chiara, riaprirà seppur parzialmente la biblioteca con le sue aule studio in cui si sono formate intere generazioni di studenti brindisini.

Molto stiamo lavorando sui processi di partecipazione: la giunta si è trasferita per una settimana al quartiere Paradiso e successivamente per una settimana al quartiere Perrino e nelle prossime settimane e nei prossimi mesi saremo presenti negli altri quartieri della città. Un processo fondamentale per accorciare la distanza tra amministrazione e cittadini, per ascoltare e confrontarsi, per rendere tutti protagonisti e accogliere e valorizzare i contributi che ciascuno può offrire.

Questo percorso di partecipazione è fondamentale per la realizzazione di progetti di rigenerazione urbana a partire da quello del quartiere Paradiso, per il quale possediamo già un finanziamento di 5 milioni di euro.

Consentitemi un passaggio sulla situazione di parco Bove, una situazione indecente che vogliamo assolutamente risolvere.

Decine di famiglie che vivono in baracche inagibili e inospitali da anni. Stiamo lavorando per costruire una soluzione da sottoporre alla Regione affinché tutte le famiglie di Parco Bove possano essere trasferite nelle palazzine che si stanno ultimando, superando difficoltà burocratiche legate a bandi che purtroppo spesso non rispondono a reali esigenze. E contemporaneamente al trasferimento demolire tutte le baracche e ridare decoro e dignità al quartiere Paradiso.

L’emergenza abitativa è uno dei temi su cui questa amministrazione deve lavorare, qui si intrecciano bisogni, povertà ma anche illegalità e mi riferisco al fenomeno delle occupazioni abusive.  Quanto sta accadendo in questi giorni alla famiglia Monaco ci colpisce e ci interroga. Un uomo gravemente malato a cui è stata assegnata una abitazione, non vi può entrare perché occupata abusivamente. Una guerra tra poveri in cui dobbiamo dire, non può prevalere la legge del più forte.

Una comunità si ricostruisce e si rinforza praticando i valori della giustizia sociale e della solidarietà, ma anche della legalità e del rispetto delle regole, le uniche che possono garantire i soggetti più deboli, le persone più fragili.

Brindisi ha dinanzi a sé due grandi sfide che noi vogliamo raccogliere: costruire una città per i giovani, ridefinire il modello di sviluppo che possa finalmente coniugare lavoro, ambiente e salute.

La forte ripresa negli ultimi anni del fenomeno migratorio dei giovani è una ferita profonda che tutti noi sentiamo.  Con le loro partenze perdiamo affetti, storie e rapporti personali e le indispensabili energie per costruire il futuro della città.

Su questo tema dobbiamo essere tutti impegnati, Istituzioni, Politica, mondo del lavoro. Su questo tema dobbiamo concentrare tutti i nostri sforzi.

Sulle politiche giovanili dobbiamo ribaltare il paradigma: non giovani visti come problema e da guidare nelle scelte e soluzioni, ma i giovani protagonisti e guida della Comunità con le loro uniche capacità di innovare e fornire soluzioni al passo con i tempi. I giovani portatori di protagonismo, passione ed energia.

Da parte nostra, come amministrazione, su questo tema lavoriamo e lavoreremo con tutto il nostro impegno. Vogliamo riaprire i tanti spazi esistenti in città, oggi chiusi e senza vita, affinché possano diventare laboratori di innovazione, luoghi recuperati alle imprese sociali, alle start up innovative, che possano creare occupazione e sviluppo. È un processo lungo e difficile che potrà avere successo solo restituendo ai giovani le chiavi della città dando loro fiducia, riponendo in loro la speranza.

L’altra grande sfida è quella del modello di sviluppo in una città che ha pagato un prezzo elevatissimo in termini di ambiente e salute come le indagini epidemiologiche hanno documentato.

Occorre un nuovo rapporto con le grandi aziende del territorio. Nelle prossime settimane istituiremo un tavolo di confronto con le grandi multinazionali presenti qui a Brindisi, vogliamo parlarci, vogliamo comprendere quali sono i loro programmi qui a Brindisi.

Non voglio essere frainteso, non è una dichiarazione di guerra ma l’avvio di un confronto paritetico. Siamo stanchi di subire, vogliamo decidere insieme. Vogliamo conoscere i piani di sviluppo, definire gli investimenti per la sostenibilità ambientale, definire nuove attività che possano creare occupazione. Costruire protocolli con i quali, nella chiarezza e trasparenza, possano e debbano essere coinvolte le aziende locali e i tanti disoccupati del nostro territorio.

La ricerca, l’innovazione tecnologica, i nuovi prodotti, i processi dell’economia della conoscenza che dematerializza e digitalizza i processi produttivi, aprono sfide importanti alle industrie del territorio. Chiediamo loro la capacità di innovare, di essere al passo con i tempi. Che in parole più semplici significa investire in tecnologie, nei giovani e nelle loro competenze.

Il mondo cambia. Dieci anni fa proprio qui in occasione della festa patronale, sulla sommità delle scalinate, fu srotolato uno striscione che diceva “No Al Carbone “. Era il grido di dolore di una comunità ferita che chiedeva rispetto, sono passati 10 anni e oggi i tempi sono maturi. L’ avvento delle rinnovabili, le mutate condizioni del mercato termoelettrico hanno ridotto di oltre il sessanta per cento le attività della centrale. L’arrivo della Strategia Energetica Nazionale che impone al 2025 la chiusura del carbone in Italia, impone un cambio di passo.

Tra pochi giorni, il 26 settembre, incontrerò a Brindisi il responsabile delle attività Enel in Italia, il Dott. Tamburi, per avviare il percorso che da un lato deve garantire il recupero di ambiente e salute e dall’altro la tenuta dei livelli di occupazione con nuove attività ed investimenti.

È una grande sfida alla quale nessuno può sottrarsi: Enel, governo nazionale e regionale, amministrazione comunale, confindustria e sindacati.

Carissimi questi sono solo alcuni dei temi che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi però a mio avviso sono le sfide principali.

Affrontiamo tutto ciò con grande speranza e fiducia ben sapendo che tutti insieme, recuperando, e rinsaldando l’orgoglio di essere brindisini, una comunità forte e solidale, riusciremo a costruire un futuro di pace e prosperità per la nostra città.

Adesso è il momento della festa e della gioia! In questo bellissimo palcoscenico naturale vi auguro di trascorrere giorni felici e sereni

Evviva brindisi!  Buone feste a tutte e tutti!

Riccardo Rossi

Sindaco di Brindisi

1 COMMENTO

  1. Sarebbe opportuno far ritornare le bancarelle sui corsi e sul lungomare, questo e’ il commento di tutte le persone incontrate.
    Una delusione via del mare e vedere piazza Vittoria e San Teodoro abbandonato sulla cassa armonica.
    Ma solo a Brindisi si perdono le tradizioni?
    Una volta si faceva la fila per fotografarsi con alle spalle San Teodoro protetto da due vigili urbani.

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