FATAL NIKEFOBIA: breve riflessione a margine della sconfitta di Pesaro – di Gabriele D’Amelj Melodia

Nel tennis si chiama “braccino corto”, nel calcio forse “gambetta molle”, nel basket si potrebbe definire “manina tremante”. Diamo le definizioni che vogliamo ma la diagnosi non può che essere una: nikefobia. Sperando che qualche ragazzo non la pronunci all’americana, come se fosse un nuovo modello di sneakers, pleonasticamente ricordo che questa parolona vuol dire “paura di vincere” ed è usata non solo nel gergo giornalistico ma anche in ambito scientifico, considerato che rappresenta una vera patologia psichica. Lo sportivo, anche quello professionista, di fronte alla responsabilità schiacciante della prova decisiva non riesce a reggere la pressione e finisce per fornire una prestazione deludente, o comunque al di sotto delle aspettative e delle sue potenzialità. E’ esattamente quello che è successo al team dell’ Happy Casa Brindisi, l’altra sera davvero unhappy, contro una … disumana Umana Reyer Venezia. La tensione e la paura del successo hanno frenato la performance dei nostri atleti che purtroppo, in questa infausta finale, non sono mai riusciti a reagire imponendo quel bel gioco che aveva piegato altri avversari nel corso del torneo. La squadra ha dimostrato di essere afflitta dalla “sindrome dell’eterno secondo”, come Gimondi, il perdente di successo dei tempi andati. Non è questione di muscoli o di tecnica, è solo questione di testa. Questa ottima squadra ha bisogno di un mental coach, sono certo che poi la musica cambierà. E coach Vitucci, se mi consente il suggeri,mento, su quella sua magica lavagnetta, oltre all’abbozzo degli schemi, dovrebbe anche scrivere a chiare lettere “YOU ARE STRONG, YOU ARE WINNING!|”. Solo così quella brutta bestia della nikefobia si trasformerà d’incanto in magica Niketarsia …( per i sani curiosi Nike = vittoria, tàrsos = coraggio, audacia )

Gabriele D’Amelj Melodia

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1 COMMENTO

  1. Non penso si sia trattato di sindrome dell’eterno secondo, o che occorra un mental coach. Sono discorsi filosofici. A mio avviso sono arrivati meno concentrati, in virtù delle due vittorie precedenti (basta vedere il balletto inscenato da Banks e Brown durante il riscaldamento).