Farmacie comunali: i dipendenti rispondono alle dichiarazioni del sindaco Rossi

Diciamo le cose come stanno…la signora, la farmacista (…), semplicemente preferisce rimanere dipendente di una struttura pubblica anziché diventare dipendente di una struttura privata…ce le possiamo dire queste cose? Diciamo le cose come stanno, perché così stanno le cose.”

Riccardo Rossi, intervista del 10/01/2020 ore 15.00 canale Studio 100.

Ecco a cosa si riduce il giudizio del nostro sindaco in merito alla manifestazione di dissenso da parte dei dipendenti delle Farmacie Comunali di Brindisi.

Senza troppi giri di parole afferma che la nostra battaglia è semplicemente dovuta alla nostra volontà di voler rimanere ancorati ad un posto pubblico.

Ebbene sindaco, lei dovrebbe sapere che gli stessi professionisti di cui oggi parla in maniera quasi sarcastica solo due anni fa hanno partecipato ad un bando pubblico, pagato dalle tasche degli stessi brindisini, vincendolo meritocraticamente e rinunciando tutti a contratti a tempo indeterminato già stipulati in farmacie private del territorio.

Niente ci è stato regalato.

Questo per farle capire che quel posto pubblico, effettivamente, ci spetta di diritto; abbiamo studiato, ci siamo preparati e abbiamo vinto un concorso indetto dal nostro stesso comune che oggi decide di venderci.

Un concorso che ci dava accesso ad un contratto a tempo indeterminato per la vostra farmacia e noi abbiamo scelto, stupidamente con il senno di poi, di accettare questo contratto perché forse l’idea di affidarci ad un ente pubblico ci faceva vivere con una tranquillità in più.

A differenza di quanto la precedente intervista faccia intendere, noi ci battiamo perché la sua amministrazione considera le Farmacie Comunali come una semplice azienda da cui intascare frettolosamente una piccola parte di quello che è il debito che attanaglia Brindisi.

Le Farmacie Comunali sono, etimologicamente parlando, le farmacie della comunità e dunque non si sta comprendendo che stiamo parlando di una società (con utile in attivo) al servizio dei cittadini e soprattutto di quelli meno abbienti, dato che garantisce alcuni servizi erogati gratuitamente, oltre ad avere un ruolo di calmiere dei prezzi.

Ci teniamo ad evidenziare tutto ciò senza nulla togliere alla professionalità e alle capacità dei nostri colleghi dipendenti di farmacie private da sempre rispettati.

Più volte abbiamo cercato di avere un confronto con lei per portarla anche a conoscenza di quelle che sono le nostre realtà e dinamiche quotidiane ma lei, ad oggi, non ci ha mai dato questo onore…il suo precedente intervento è effettivamente la dimostrazione di quanto lei poco ci conosca.

“(…) se tutti coloro i quali sono colpiti da queste misure dicono no, perché il mio pezzo non si può toccare…”toccate tutto tranne il mio breil”…allora ci rendiamo conto che andiamo al dissesto.”

Ecco signor sindaco forse anche questo è il punto….tra tutti i tagli previsti, come purtroppo è noto, il vostro breil è l’unico che non verrà mai toccato.

I dipendenti delle Farmacie comunali

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2 COMMENTI

  1. La cosa che mi fa sorridere è che i servizi gratuiti che la farmacia eroga periodicamente, il sindaco non ricorda che proprio lui è stato uno dei promotori….. In quanto ritenuta il fiore all’ occhiello tra le partecipate…. E che il vero valore delle farmacie non è certamente quello attribuito……

  2. LE FORZE POLITICHE CHE RAPPRESENTANO LA MAGGIORANZA CONSILIARE, SINDACO E ASSESSORI COMUNALI HANNO DEMOCRATICAMENTE COSì DECISO E IN UNO STATO DI DIRITTO DETTA DECISIONE VA RISPETTATA SALVO ANNULLAMENTO DA PARTE DELLA MAGISTTRATURA CONTABILE O DELLA AUTORITA’ GIUDIZIARIA.AL DI LA’ DELLA DICHIARATA VENDITA DELLA FARMACIE COMUNALI E DELLE GIUSTE LAMENTELE DEI DIPENDENTI, RESTO CONTRARIO, PER LE RAGIONI CHE HO PIù VOLTE ESPRESSO SOTTO L’ASPETTO TECNICO, ALLA ADOZIONE DEL PIANO PLURIENNALE RELATIVO AL PRE DISSESTO FINANZIARIO DEL COMUNE E SOCIETA’ PARTECIPATE. NATURALMENTE AUMENTA L’ATTENZIONE DEI CITTADINI E DEGLI ORGANI PREPOSTI ALLA VIGILANZA SUGLI ATTI DEL COMUNE, NONCHE’ LA VIGILANZA DEI COMPONENTI IL CONSIGLIO DELL’ENTE NELLA VERIFICA DEI PROVVEDIMENTI GESTIONALI CHE DEVONO ESSERE INDIRIZZATI AL RISPETTO DELLE NORME VIGENTI E DEI PRINCIPI DELLA TRASPARENZA. APPARE ATTENDIBILE CHE BEN PRESTO DOVRANNO TROVARE SEGUITO LE MOTIVAZIONI DEL MANCATO OBBLIGATORIO PARERE DEL COLLEGIO DEI REVISORI SULLE DELIBERE DI RECENTE APPROVATE DAL CONSIGLIO RELATIVE A MOVIMENTI FINANZIARI. PERALTRO DOVRANNO TROVARE CHIARE SPIEGAZIONI LE DETERMINE DI PAGAMENTO AL PERSONALE ADOTTATE A CHIUSURA ANNO 2019 E CON PRE DISSESTO IN CORSO OLTRE AI NUMEROSI PROVVEDIMENTI DI DEBITI FUORI BILANCIO, PRIVI DEL PARERE DELL’ANZIDETTO ORGANO, CHE PRODUCONO QUASI SEMPRE DANNI ERARIALI E COMUNQUE IN ASSNZA DI AVVIO DELLE AZIONI PER I DANNI ERARIALI PROVOCATI.
    bRINDISI, 12/01/2020 FRANCO LEOCI

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