BRINDISI – Sedicente ed anche recidiva. Rischia grosso la falsa avvocatessa leccese, Paola Pittini di 49 anni, accusata di essersi inventata ex novo una sentenza di divorzio, truffando, così, una coppia di promessi sposi.
La Procura della Repubblica di Lecce ha citato in giudizio la donna per i reati di esercizio abusivo della professione di avvocato (esercitava pur non avendone mai conseguito l’abilitazione) e false attestazioni sulla propria identità. Il tutto, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, danneggiando il prossimo.
Nello specifico, la Pittini, secondo quanto riportato dalla coppia vittima, nonché promessi sposi, (un brindisino ed una napoletana) avrebbe avviato una sentenza di divorzio riguardante il brindisino verso la ex moglie, per potersi finalmente sposare con l’attuale compagna. La falsa avvocatessa avrebbe chiesto alla vittima la somma di 1.400 euro, quale compenso per l’ opera professionale.
La vittima del raggiro, che aveva già organizzato le nuove nozze in virtù della (falsa) sentenza di divorzio, ha dovuto revocare tutti i festeggiamenti in quanto, per legge, non poteva contrarre nuovo matrimonio prima del divorzio, perché, di fatto, mai avviate le pratiche per la sentenza.
La sedicente donna è stata, così, denunciata e gli avvocati Marco Elia e Marco Masi (legali dell’associazione Adoc di Brindisi, presso cui si è rivolta la coppia truffata) si costituiranno parte civile per la coppia brindisina vittima del raggiro, nel processo che si terrà presso il Tribunale di Lecce – Sezione Penale.
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Redazione |