Era legato a un grosso debito di droga il tentato omicidio del fasanese Saponaro: arrestato il responsabile

FASANO – Era legato a un grosso debito di droga il tentato omicidio nei riguardi di SAPONARO Francesco. I Carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere  emessa dal GIP del tribunale di Brindisi su richiesta di quella Procura della Repubblica, il Presunto autore  del tentato omicidio di SAPONARO Francesco 41enne commesso il 14 marzo scorso nella frazione Laureto. Si tratta di SPANO Domenico 44enne, indagato per tentato omicidio aggravato, porto in luogo pubblico di arma comune da sparo e plurime cessioni di cocaina. Arrestato pure lo stesso SAPONARO, il quale, ancorché vittima è indagato per presunti molteplici e consistenti acquisti di stupefacente, dell’ordine di mezzo chilogrammo di cocaina, non destinata a un uso esclusivamente personale, nonché per favoreggiamento personale, posto che egli ha mentito ai Carabinieri che lo interrogavano in ordine al luogo  e alle circostanze relative al suo ferimento, non rivelando l’identità a lui nota, dell’autore del delitto. Il movente è da ricondurre a un presunto debito per il mancato pagamento di una partita di cocaina. Indagato per favoreggiamento personale, anche un cugino della vittima, al quale il magistrato ha applicato la misura coercitiva dell’obbligo di presentazione ai Carabinieri.

All’alba di stamani i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Fasano, hanno tratto in arresto su ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha concordato con le risultanze degli investigatori,  due fasanesi. Si tratta di SPANO Domenico classe 1975 e SAPONARO Francesco classe 1978. Lo SPANO è indagato per tentato omicidio aggravato, perché ha esploso all’indirizzo del SAPONARO, un colpo di arma da fuoco ad altezza del torace. Il proiettile tuttavia, ha raggiunto il braccio destro della vittima, che stava fuggendo, nella parte omero distale. Il ferimento, ha determinato nella parte offesa lesioni personali e una serie di fratture, tra cui quella dell’estremità distale dell’omero. Il presunto autore è anche indagato per aver portato in luogo pubblico l’arma successivamente utilizzata nel tentativo di omicidio, una pistola che non è stata rinvenuta. Il presunto movente del grave reato è da ricercare nel tentativo dell’esecutore di ottenere dalla vittima il pagamento di una somma di denaro, ammontante ad alcune migliaia di euro, della quale era creditore per avergli fornito in precedenza circa mezzo chilogrammo di cocaina. Lo stupefacente è stato venduto in più circostanze anche a credito, ed era presumibilmente destinato ad uso non esclusivamente personale da parte della vittima che, oltre per gli acquisti di stupefacente, è anche indagata per favoreggiamento personale. Tale ulteriore imputazione è dovuta al fatto che il SAPONARO, interrogato dagli inquirenti, ha mentito sul luogo e sulle circostanze del ferimento, non rivelando, tra l’altro, l’identità dell’ autore del tentato omicidio in suo danno. Così facendo ha in ultima analisi eluso le investigazioni a carico del suo feritore consentendo a quest’ultimo di sottrarsi alle ricerche attivate dai Carabinieri. Il ferimento del Saponaro risale alla tarda serata del 14 marzo scorso, quando, lo stesso, dopo essere stato attinto da un colpo di arma da fuoco al braccio destro è stato accompagnato da un congiunto al pronto soccorso di Fasano e successivamente trasferito all’ospedale di Brindisi. Dalle versioni rese in Ospedale dalla vittima e da quelle fornite dal congiunto accompagnatore in caserma, sono subito emerse divergenze, frutto di una presunta concertazione tenutasi verosimilmente nel corso del trasporto del ferito al posto di primo intervento fasanese. Le dichiarazioni di entrambi, si contraddicono in relazione al luogo dell’evento e alle dinamiche dello stesso. L’accompagnatore, congiunto 42enne della vittima, è pertanto indagato per favoreggiamento personale continuato perché nel rendere ulteriori dichiarazioni ai Carabinieri di Fasano non ha rivelato l’identità, a lui nota, dell’autore del reato a cui ha personalmente assistito. A suo carico il GIP ha applicato la misura coercitiva personale  dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli arrestati al termine delle formalità di rito sono stati associati nella Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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