ROMA – “Che fine ha fatto il cemento realizzato a Taranto dalla Cementir con gli scarti tossici della lavorazione della centrale Enel di Brindisi? Sono state costruite opere pubbliche con quel cemento depotenziato? Quali? Dove? C’e’ rischio per i cittadini?”. Lo chiede la senatrice del MoVimento 5 Stelle Paola Nugnes membro della Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti in una interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente. “La gestione promiscua delle diverse tipologie di ceneri da parte di Enel stabilimento di Cerano- scrive la Nugnes nell’interrogazione citando il comunicato stampa della Procura di Lecce- si e’ tradotta in un oggettivo vantaggio patrimoniale per la compagine societaria consistente nel risparmio dei costi correlati alla separazione nonche’ al corretto smaltimento di quei rifiuti, quantificati in circa 2 milioni e 553 mila tonnellate. La successiva commercializzazione ha rappresentato per Enel un espediente dietro il quale si e’ celato l’intento di reperire un canale di smaltimento di questi rifiuti, alternativo e piu’ economico rispetto a quelli conformi alla normativa vigente. Peraltro la condotta, e’ stata ritenuta particolarmente grave tenuto conto che presso la centrale sono presenti impianti che avrebbero consentito lo stoccaggio e la separazione delle ceneri e che tuttavia non sono mai stati utilizzati”. “Insomma: leggiamo di case e piloni e infrastruttura che crollano, anche in assenza di manifestazioni sismiche, o che sia stato necessario demolirli a seguito di indagini strutturali; e tra i manufatti sarebbero inclusi anche edifici adibiti a scuole pubbliche; Vorremmo sapere cosa sta facendo il ministro per accertarsi che non ci siano rischi e che eventi del genere non si ripetano”, conclude la pentastellata.

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