Elezioni provinciali, Antonino (Pri): “Perché non organizzare un confronto aperto tra i candidati, magari al Teatro Verdi?”

BRINDISI – Il giorno 31 ottobre i Consiglieri Comunali del territorio brindisino saranno chiamati ad eleggere il nuovo Presidente della Amministrazione Provinciale.

La cosiddetta Legge Del Rio, infatti,  non ha previsto l’abolizione totale delle Provincie ma una loro sostituzione con nuovi Enti che continuano ad occuparsi di ambiente, trasporti, strade provinciali ed edilizia scolastica.

Per l’abolizione delle provincie sarebbe stata necessaria l’approvazione delle modifica della Costituzione, bocciata con il referendum del 4 dicembre del 2016.

La Legge 7 aprile 2016 n. 56 ha trasformato le Provincie in Enti di secondo livello.

Il Presidente è eletto tra i Primi Cittadini  dai Sindaci e dai Consiglieri dei Comuni della provincia e resta in carica 4 anni, a meno  che nel frattempo non cessi la sua carica di Sindaco.

Il Consiglio Provinciale è eletto dai Sindaci e dai Consiglieri dei Comuni e della provincia e resta in carica due anni.

Insomma, un guazzabuglio incredibile che rende difficile capirci qualcosa anche per chi, come me, è Consigliere Comunale.

Figuriamoci per i cittadini!

Come spesso accade nel nostro territorio, poi,  le cose sono state rese ancor più complicate dalla intervenuta cessazione dalla carica di Sindaco del Comune di Francavilla Fontana del precedente Presidente, Maurizio Bruno, e dallo scioglimento anticipato di molti dei consigli comunali brindisini, capoluogo incluso.

Per una bizzarra formulazione della Legge, pertanto, il nuovo Presidente avrà a che fare con un Consiglio scarsamente rappresentativo del territorio visto che per il Consiglio provinciale si andrà a votare nel mese di gennaio.

In una situazione siffatta bene sarebbe stato per quanti godono dell’elettorato attivo, ossia i Sindaci ed i Consiglieri Comunali, sapere in anticipo in base a quali programmi verranno proposti i candidati alla carica di Presidente.

Tanto anche per fornire al proprio elettorato motivazioni adeguate sulla scelta che si andrà a compiere.

Ricordiamo ancora una volta che si va a votare per decidere la guida di un Ente che, pur privo di risorse, continua comunque ad avere competenze rilevanti in materie quali  l’ambiente, i trasporti, le strade provinciali e l’edilizia scolastica.

Pensiamo a quante implicazioni queste materie comportano per i cittadini e per le imprese.

Niente di tutto questo, a quanto pare, accadrà.

Da quanto si è appreso dalla stampa i due candidati più accreditati vengono proposti per quella carica non per le cose che si ripromettono di fare ma in rappresentanza di due schieramenti contrapposti.

Il Sindaco di Brindisi Riccardo ROSSI, pur con il dichiarato lodevole impegno di favorire un incontro proficuo tra civismo, movimenti e forze politiche,   sarà sostanzialmente  l’alfiere del centrosinistra mentre l’avvocato Pasquale RIZZO, che pure si era proposto come candidato indipendente, ha subito ricevuto l’endoserment del centro destra.

Programmi? Zero!

Ancora una volta si intravedono  solo propositi di una mera occupazione di potere che contribuiranno ad allontanare ancor di più i cittadini dalla politica e dalle Istituzioni.

Un modo per smentirmi ci sarebbe: quello di organizzare un confronto aperto tra i candidati in un contenitore adeguato, che possa dare ospitalità a tutti i Sindaci ed ai Consiglieri Comunali della provincia ma anche ai comuni cittadini.

Penso, ad esempio, al Teatro Verdi, che ben si presterebbe allo scopo.

Altrimenti non ci sarebbe da meravigliarsi se anche per l’elezione del Presidente della Provincia prevalesse il “partito del non voto”, trasformando i Consiglieri Comunali da bersaglio della disaffezione verso la politica a protagonisti essi stessi del medesimo sentimento.

Gabriele ANTONINO (Capogruppo PRI)

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