Il Consiglio di Stato ha discusso il ricorso del Consorzio Asi di Brindisi contro l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale, relativo alla distanza di sicurezza tra il deposito costiero di GNL progettato da Edison e la rete ferroviaria che conduce alla banchina di Costa Morena Est. La sentenza, attesa nei prossimi giorni, potrebbe segnare una svolta per il futuro dell’impianto.
Il dibattito ruota intorno alla distanza minima necessaria tra il deposito e i binari ferroviari.
- Il Consorzio Asi, rappresentato dall’avvocato Lorenzo Durano, sostiene che tale distanza debba essere di almeno 30 metri, come previsto dal DPR n. 753 del 1980.
- L’Autorità Portuale, invece, rappresentata dai legali Ignazio Fulvio Mezzina, Aristide Police e Paul Simon Falzini, ritiene che sia sufficiente una distanza di 5 metri, come stabilito dal progetto attuale.
Lo scorso giugno, il Tar del Lazio si era espresso a favore dell’Autorità Portuale, rigettando le contestazioni del Consorzio Asi. Tuttavia, nel mese di agosto, il Consiglio di Stato aveva accolto l’istanza cautelare presentata dal Consorzio, riaprendo la partita.
Oggi, nel corso dell’udienza, le parti coinvolte hanno ribadito le proprie posizioni. Al fianco dell’Autorità Portuale, anche Edison ha perorato la causa attraverso gli avvocati Sergio De Giorgi e Andrea Sticchi Damiani.
Il progetto del deposito costiero di GNL è stato autorizzato nell’agosto 2022 mediante decreto interministeriale. Tuttavia, la questione delle distanze di sicurezza è stata sollevata nell’ottobre dello stesso anno durante una conferenza dei capigruppo del Comune di Brindisi, alla presenza di RFI e degli altri enti coinvolti.
A gennaio 2023, il Consorzio Asi aveva formalmente richiesto a Edison di adeguare il progetto alla distanza minima di 30 metri. Contestualmente, associazioni ambientaliste come Legambiente e Italia Nostra hanno depositato un esposto presso la Procura di Brindisi, evidenziando i rischi legati alla vicinanza del deposito costiero alla rete ferroviaria e al porto.
La sentenza del Consiglio di Stato avrà ripercussioni importanti sia sul piano ambientale che su quello economico e infrastrutturale:
- Un eventuale adeguamento del progetto alle distanze richieste dal Consorzio Asi comporterebbe modifiche significative al deposito di GNL, con possibili ritardi e costi aggiuntivi.
- Se la sentenza confermasse la validità dell’attuale progetto, Edison potrebbe procedere senza ulteriori ostacoli, consolidando un’infrastruttura considerata strategica.
Le associazioni ambientaliste e il Consorzio Asi continuano a sottolineare i rischi potenziali di incidenti rilevanti nell’area portuale, già caratterizzata dalla presenza di diversi impianti industriali ad alto rischio.