“E cambiamola ‘sta storia’”: era questo lo slogan che ha accompagnato tutta la campagna elettorale del centro sinistra e del neo eletto sindaco di Brindisi Riccardo Rossi.

Sin dalle prime sezione scrutinate, ieri notte, si era compreso che la musica era cambiata rispetto al primo turno, quando il candidato del centro destra Roberto Cavalera aveva acquisito un vantaggio notevole che, probabilmente, aveva fatto ‘cullare’ sugli allori la coalizione che sosteneva l’avvocato penalista.

La forbice, poi, col passare del tempo, si è allargata sempre di più e nel comitato di Corso Garibaldi (peraltro a pochi metri da quello dello stesso Cavalera) iniziavano a sollevarsi cori di vittoria. Qualcuno chiedeva prudenza, più per una questione scaramantica, ma oramai era chiaro a tutti che Riccardo Rossi era destinato a colmare ed a superare il gap di 5mila voti che il suo avversario aveva accumulato al primo turno.

Rossi, dunque, non sarà più il ‘perenne candidato sindaco perdente’ ed ha dimostrato di rappresentare quel cambiamento che la città invocava. Lo dimostra il risultato finale. Nonostante la scarsa affluenza alle urne, Rossi ha incassato voto su voto, confermando i suoi e, probabilmente, andando a pescare anche dal Movimento 5 Stelle e da quella destra sovranista che, sin dalla fine del primo turno, pur non facendo apparentamenti ufficialai, aveva dichiarato “mai con Cavalera”.

Se l’è meritata tutta questa vittoria Riccardo Rossi e se l’è meritata anche quel Partito Democratico che, a Brindisi, negli ultimi anni, aveva incassato un fallimento dopo l’altro: prima con l’esperienza targata Consales, l’ex sindaco arrestato il 6 febbraio 2016 e poi con la clamorosa sconfitta del candidato Nando Marino che, proprio al ballottaggio, aveva perso contro quella Angela Carluccio poi sfiduciata dopo soli 10 mesi. Da quel momento il PD ha operato un vero e proprio repulisti per mano del segretario cittadino Francesco Cannalire, a cui va dato il merito di aver – in silenzio e sempre dietro le quinte – eliminato personaggi scomodi e discussi e di aver soprattutto preso le distanze da quel Governatore Emiliano che, nel dopo Consales, ha messo una croce sulla città di Brindisi. Già, Emiliano: cavallo di battaglia di questa campagna elettorale da parte della coalizione di centro destra che non ha perso occasione per definire Rossi un nuovo ‘Signor sì’, pronto a prostrarsi dinanzi alle follie, ormai quotidiane, del Presidente della Regione Puglia. Siamo certi che così non sarà, come siamo certi che l’altro ‘strumento’ messo in campo, invece, dal centro sinistra – Giovanni Antonino – non avrebbe avuto quel peso che la coalizione di Rossi sosteneva avrebbe avuto in caso di vittoria di Cavalera.

La città di Brindisi, quindi, dopo 12 mesi di gestione commissariale, ha il suo sindaco: Riccardo Rossi che, sostenuto da Pd, Leu, Brindisi Bene comune ed Ora tocca a noi (il movimento di giovanissimi), l’ha spuntata con il 56,61% (pari a 16.658 voti), contro il 43,39% di Roberto Cavalera che ha incassato 12.770 voti. Non c’è stata storia, sin dall’inizio. E Cavalera, molto sportivamente a dire il vero, l’ha capito subito, andando a complimentarsi con il neo primo cittadino nel suo Comitato di Corso Garibaldi, mentre all’esterno i cori di felicità dei sostenitori del nuovo sindaco si levavano alti. E’ stato un signore, va detto: sarebbe stata sufficiente una telefonata. Invece ha preferito riconoscere la sconfitta ed andare personalmente da quell’avversario col quale, per oltre due mesi, c’era stato uno scambio di accuse e di offese fin troppo pesanti ed a tratti ‘cattive’.

Ma da oggi cambia tutto. Brindisi ha il suo sindaco, al quale non possiamo che fare gli auguri ed un grosso in bocca al lupo. Conosciamo Riccardo Rossi da tanti anni e se da sindaco opererà con la stessa passione e lo stesso impegno che ha profuso da consigliere di opposizione, siamo certi che non potrà che far bene. Inutile negare che essere dall’altra parte è tutta un’altra cosa, ma Rossi ha dalla sua grande esperienza ed una motivazione senza pari.

Agli sconfitti, invece, chiediamo di fare una opposizione seria e rigorosa, perchè una buona Amministrazione passa anche da questo.

In bocca al lupo, Brindisi!

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

4 COMMENTI

  1. Che Francesco Cannalire abbia ELIMINATO personaggi scomodi e DISCUSSI è una clamorosa menzogna, cara Pamela. Poi questo luogo comune di accomunare persone a fallimenti politici senza elencare quali è veramente ” vomitevole” ( Macron docet). Condivisibile il resto del tuo parere da giornalista( non sempre super partes), ma non deprecabile come invece hanno dimostrato alcune tue pseudo-colleghe. Arrivederci e buon lavoro

    • Caro Tonino, è innegabile che il PD abbia fatto un repulisti ‘quasi’ totale. Per quanto riguarda i fallimenti, due su tutti e sono quelli che ho citato: Consales prima e la sconfitta di Marino poi. Senza dubbio non tutti gli elementi che componevano l’una e l’altra coalizione erano da buttare via. Me ne guarderei bene a fare una affermazione di questo tipo, atteso che ci sono persone (da una parte e dall’altra) che stimo e che reputo competenti. Converrai con me, tuttavia, che non avrei mai potuto farne i nomi, più che altro per una questione di correttezza. Non è mio stile fare ‘elenchi puntati’. Per quanto attiene, infine, il mio non essere sempre super partes, ti devo smentire: certamente non lo sono nel mio interno (e sarebbe grave se non avessi un mio pensiero), ma sul mio giornale nessuno può dire il contrario. E lo dimostrano le decine e di decine di litigate fatte nel corso di questi tre mesi con esponenti di tutte e 5 le coalizioni (eccetto Di Noi), tutti convinti – a seconda degli articoli pubblicati – che stessi con una delle fazioni opposte. Te lo potranno confermare Roberto Cavalera, Mauro D’Attis, Francesco Cannalire, Gianluca Serra e Massimo Ciullo, con i quali ho avuto discussioni anche molto accese. Forse questo potrà farti capire qualcosa: certamente, potrà dimostrare la mia buona fede. Chè vincesse Rossi o Cavalera a me poco cambiava da giornalista: non ero e non sono in cerca di incarichi, tanto più perchè l’unica volta che l’ho ottenuto (e tu ne sei testimone), l’ho avuto per meriti, ma ne ho avuto solo danni. E qui mi taccio. Non rispondo, invece, per le altre colleghe.
      Buona giornata.

  2. Gia’ hai specificato che Cannalire non c’entra niente non era neanche in calendario quando il PD elegantemente,senza alcuna espulsione ci tengo a precisare,non rinnovo’ le tessere ad alcuni esponenti del partito,,me compreso,nonostante versai personalmente il doppio della cifra perche’ la chiamarono “tessera gold”” nelle mani del tesoriere e del commissario Antonica(questo e’ bene precisarlo senza timore di essere smentito), quindi cornuto e cacciato da casa come si dice in questi casi. Non credo che un arresto (processo in itinere) e una mancata vittoria possano essere accreditati come fallimenti di una intera dirigenza,il mancato obiettivo di un programma elettorale si ,ed allora ci sono stati tanti fallimenti politici negli ultimi trenta anni.

  3. A me sembra che ieri Cannalire fosse in prima linea, non certo celato e con fare sommesso, davanti le varie emittenti tv, quasi volesse far capire chi ha realmente vinto le elezioni, ovvero il PD. Ed oggi, Emiliano si è subito speso per sottolineare i risultati del suo partito in Puglia – trainato soprattutto dal clamoroso sorpasso brindisino -, nel surrettizio tentativo di far passare il messaggio che la sinistra pugliese è in controtendenza rispetto al dato nazionale grazie alla sua gestione illuminata. Riuscirà il buon Rossi a far rimanere i greci nel cavallo fatto entrare oltre le mura della città? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma dal prologo, pare che l’impresa sarà improba. P. S. Ancora una volta le beghe infantili all’interno del centrodestra sono state la vera ragione del trionfo della sinistra cittadina, votata da meno di 1/4 degli aventi diritto al voto. Dato quest’ultimo veramente preoccupante.

LASCIA UN COMMENTO