BRINDISI –  “Confindustria Brindisi è riuscita nell’impresa di portare a Brindisi, nella giornata di domani, il Ministro De Vincenti, il Presidente della Regione Puglia Emiliano e gli amministratori delegati di tutte le principali grandi aziende presenti sul territorio brindisino”.

Lo scrive, in una nota, Pino Romano, Presidente III Commissione consiliare – Articolo Uno MDP – Regione Puglia che prosegue: “Il tema (“L’industria a Brindisi e nella sua provincia”) è necessariamente generico e quindi si presta a varie aspettative.  Ma la presenza di tanti personaggi illustri non deve distrarci da un dato inconfutabile: la città di Brindisi è stanca di parole, di impegni non mantenuti, di aziende che continuano a produrre guadagni miliardari senza programmare investimenti in termini di sviluppo produttivo, di miglioramento delle condizioni ambientali e di crescita dei dati occupazionali. E non si tratta di affermazioni generiche. Partiamo dal Governo nazionale: il Ministro De Vincenti è venuto a Brindisi già qualche settimana addietro a parlare con le parti sociali per annunciare il nulla. Non una sola risorsa aggiuntiva, non un solo investimento produttivo. Anzi, le risorse faticosamente recuperate negli anni dagli enti locali (in primis il Comune) per le bonifiche nell’area SIN adesso saranno gestite direttamente dalla Sogesid (diretta promanazione del Ministero dell’Ambiente, con trascorsi giudiziari ben noti a tutti). Si assisterà, insomma, a milioni di euro destinati a studi, consulenze e progetti, con la speranza che qualche spicciolo venga realmente impiegato per bonificare le aree inquinate.  Niente a che vedere, insomma, con la pioggia di denaro pubblico riservata ad altre aree del Paese e della Puglia dove il Governo ha inteso metterci la faccia e non la semplice partecipazione a poco concludenti incontri nelle Prefetture.  Ma di impegni non mantenuti si può parlare a chiare lettere anche nei confronti della Regione Puglia. Ci aspettiamo che il Presidente Emiliano venga a dire che fine hanno fatto le risorse destinate a questo territorio per il ripristino del ciclo dei rifiuti. Mesi e mesi senza risposte autorizzano a pensare che dietro questo immobilismo ci possa essere anche qualche grande gruppo privato pronto ad investire a Brindisi, guarda caso proprio nei rifiuti. E non è una affermazione campata in aria, visto che durante un incontro con la precedente Amministrazione Comunale, insieme ai dirigenti di A2A era presente anche il commissario dell’Agenzia regionale per la gestione dei rifiuti Grandaliano, il quale si affannò a dare un parere favorevole sulla possibile realizzazione di un loro impianto per il trattamento di rifiuti nella vecchia centrale di Brindisi Nord.  Quanto alle grandi aziende, Enel chiarisca cosa intende fare per la centrale di Cerano. I continui riferimenti ad una possibile dismissione impongono l’avvio di una fase di programmazione di possibili investimenti alternativi, oltre che di smantellamento e bonifica delle aree. E’ in gioco una fetta importante dell’economia industriale di questo territorio e non si può immaginare di fare tutto in tempi brevi.  Da Versalis, invece, la comunità brindisina si aspetta finalmente parole chiare ed inequivocabili sul futuro della chimica a Brindisi, sulla effettiva ulteriore ambientalizzazione degli impianti e sugli investimenti che si intendono programmare.
Insomma, ben vengano questi incontri, ben venga il dibattito, ma quando si parlerà del tema “quali prospettive?” ci aspettiamo risposte importanti, risolutive e basate su risorse economiche che trovano fondamento nei singoli piani industriali o nella programmazione finanziaria di Governo e Regione. Tutto il resto sarà aria fritta che mal si concilia con quella già poco salubre che si respira a Brindisi”.

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