Droni e sensori termici in campo per la diagnosi precoce della xylella

Progetto di ricerca coordinato dal Distretto tecnologico aerospaziale (Dta)  per verificare la presenza del batterio che uccide gli ulivi prima che si manifesti attraverso il disseccamento delle piante. Attività sperimentali effettuate su un’area di 5,5 ettari a Monopoli

 Il presidente del Dta, Giuseppe Acierno: “La scienza non ha ancora le armi per sconfiggere la Xylella, ma di per certo la tecnologia può aiutarci a giungere ad una gestione e controllo dell’evoluzione della malattia in tempi precoci, grazie a un sistema di monitoraggio centrato su dati spaziali e uso di droni”.

  Si  sono svolte nei giorni scorsi su un’area di 5,5 ettari in zona Campione, nel territorio del Comune di Monopoli,  le attività del progetto  di ricerca Redox (Remote Early Detection of Xylella) finanziato con i fondi Pon dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di individuare precocemente, prima che si manifesti attraverso l’essiccamento delle piante, la presenza della xylella negli alberi di ulivo, utilizzando dati rilevati attraverso sensori iperspettrali e termici imbarcati su drone.  Nel progetto sono impegnati il Dta (Distretto tecnologico aerospaziale) come capofila, Planetek, l’Enav e  il Cnr, in collaborazione con l’Università di Palermo.

L’area soggetta all’attività sperimentale è situata nella zona delimitata e indicata come contenimento, caratterizzata dalla presenza di olivi secolari  potenzialmente infetti. I dati telerilevati provenienti dall’osservazione aerea verranno confrontati e validati attraverso i dati ottenuti dal prelievo sul campo di campioni di piante che sta svolgendo l’Arif per conto della Regione Puglia.   Nei giorni scorsi le attività di tele rilevazione  collegate al progetto Redox sono state condotte dal Distretto Tecnologico Aerospaziale, che ha impiegato un suo drone long-endurance per trasportare un carico composto da un sensore iperspettrale e una telecamera termica radiometrica per circa un’ora di volo. L’operazione ha dato anche modo di utilizzare una serie di servizi U-Space erogati dalla piattaforma D-Flight, in particolar modo il servizio prototipale di tracking per mezzo della piattaforma transponder Pollicino, sviluppata dall’azienda Top View Srl.

Le attività di  osservazione verranno svolte su aree differenti e sicuramente si terranno anche l’anno prossimo. I mezzi utilizzati sono aeromobili a pilotaggio remoto a lunga autonomia (circa un’ora di volo con carico a bordo) che imbarcano sensori iperspettrali.  In futuro saranno impiegati anche aeromobili con piloti a bordo con sorvoli da media quota.

Il Dta ha partecipato alle attività integrando i sensori su un  suo drone e volando sull’area individuata secondo le indicazioni pianificate e condivise con i partner: il CNR, che ha anche condotto contestualmente una campagna di acquisizione di campioni da analizzare,  e l’azienda barese Planetek , che si è occupata di pianificare la missione. Le specifiche attività di osservazione sono state indicate dall’Università di Palermo, che ha messo a disposizione i sensori per i rilievi effettuati.

   La diffusione della Xylella Phastidiosa è un fenomeno che minaccia la coltivazione dell’ulivo a livello europeo. Attualmente l’individuazione del batterio prevede l’ispezione fisica delle piante, l’ estrazione di campioni e analisi di laboratorio. Si tratta di procedure che comportano alti costi e tempi lunghi per controllare il territorio. Il progetto Redox ha l’obiettivo di garantire  la riduzione dei tempi del monitoraggio attraverso: l’Identificazione di nuovi focolai nelle fasi iniziali di sviluppo, con conseguente miglioramento dell’efficacia delle azioni di contenimento; la riduzione dei costi collegati a rilevazione, monitoraggio e campionamento delle piante.

  Nell’ambito del progetto saranno definiti, standardizzati e testati a livello prototipale gli strumenti e i metodi di rilievo aereo, le procedure di elaborazione dei dati per realizzare un processo integrato che possa sottendere ad un servizio di monitoraggio continuo di aree estese, anche decine di migliaia di chilometri quadri come una intera regione, con elevati livelli di accuratezza e costi ridotti rispetto agli attuali.

Il presidente del Dta (Distretto tecnologico aerospaziale) Giuseppe Acierno, spiega che “purtroppo la scienza non ha ancora le armi per sconfiggere la Xylella, ma di per certo la tecnologia può aiutarci a giungere ad una gestione e controllo dell’evoluzione della malattia in tempi precoci, aiutandoci nelle pratiche di contenimento Va in questa direzione lo sforzo messo in campo dai nostri soci e partner di progetto: unire tecnologie e competenze per giungere ad un sistema di monitoraggio centrato su dati spaziali e uso di droni”.

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