Oltre un italiano su tre, prevalentemente donna, soffre di sindrome del colon irritabile,

Alla base di questo disturbo c’è una  predisposizione genetica ad avere un intestino più sensibile. È recente poi la scoperta di un cervello addominale, per cui anche nell’intestino è presente una serie di neuroni, come nel cervello. In chi ha la sindrome del colon irritabile, ci sarebbe un’alterazione dell’interazione tra questi neuroni intestinali e il cervello.
Non ci sono dubbi, poi, sul ruolo degli ormoni, e questo è confermato dal fatto che le donne siano più colpite.  Sono in particolare i cambiamenti ormonali a entrare in gioco e questo spiegherebbe anche come mai le donne ne soffrano soprattutto nella settimana precedente alle mestruazioni. Non va sottovalutato inoltre il ruolo dello stress che rappresenta  un fattore scatenante. Tutte queste situazioni creano uno squilibrio nella motilità intestinale, che è la caratteristica principale della sindrome  dell’intestino irritabile. Si scatena così un’infiammazione della mucosa intestinale e in seguito un’alterazione della flora batterica, che innescano un circolo vizioso. Il principale sintomo è  il dolore ed il gonfiore addominale. Si può avere un alvo tendenzialmente diarroico, stitico o alterno (in cui si alternano, stipsi e diarrea).

Per arrivare a capire se si soffre di sindrome del colon irritabile non esiste un esame vero e proprio. Alla base, c’è  un  colloquio con il medico, ci sono molte malattie intestinali infatti che possono essere facilmente confuse con la sindrome del colon irritabile ed è importante fare una diagnosi corretta, anche con esami strumentali e di laboratorio, che possano escluderle.

 Un comitato multinazionale di esperti ha messo a punto un test diagnostico, che si basa sulla presenza nei 12 mesi successivi, per almeno 12 settimane di dolore o fastidio addominale.

La dieta  è  fondamentale  e deve essere personalizzata. Ci sono infatti alimenti che fanno bene o male a tutti. Ma ce ne sono altri, che ad alcuni danno problemi e ad altri no.  Segnare su un’agenda per quindici giorni tutto quello che si mangia e quando vengono le crisi, e portarlo in visione al medico potrebbe essere molto utile per studiare uno schema dietetico personalizzato.  Potrebbero dare problemi  i cibi che contengono il lievito,  andrebbero  evitate anche tutte quelle sostanze che hanno un’azione eccitante  sull’intestino( caffè, tè, bevande a base di cola,  cioccolato). Vanno esclusi anche le carni molto grasse, i formaggi  stagionati, gli insaccati, i frutti di mare, le spezie ed alcuni legumi e i cibi che producono gas. In  particolare, è bene limitare il più possibile patate e melanzane, perché  queste verdure possono aumentare i problemi di meteorismo e, per la  stessa ragione, le castagne. Altre verdure che potrebbero o meno, scatenare problemi sono le cipolle, il  sedano, le carote, i cavoli e i cavoletti di Bruxelles,  gli spinaci e i  carciofi. Alcune  varietà di frutta, come le albicocche, le banane, le  prugne, le pere e le pesche, potrebbero dare problemi. Al contrario di quanto pensano in molti, le fibre non vanno sempre eliminate, ma in molti casi, sono consigliate  per chi soffre di sindrome del colon irritabile. L’altra strategia, è la fibra di gomma di guar. Questa fibra, in determinati casi, ha un effetto positivo sull’intestino. Rappresentano un rimedio anche i probiotici,  e prebiotici che  possono alleviare i sintomi della sindrome del colon irritabile e  favorire i giusti equilibri intestinali.  Non esiste un farmaco che curi definitivamente la sindrome del colon irritabile. Al momento quindi i principi attivi servono solamente a risolvere i sintomi . Per esempio, la Loperamide, utilizzata per bloccare la diarrea. Per il dolore addominale, invece  sono usati farmaci anticolinergici, con azione antispastica. Bisogna tenere bene presente le dosi massime giornaliere e le interazioni con altri medicinali, prima di usare Loperamide o farmaci anticolinergici.

Quando invece si manifesta un attacco di stipsi, la soluzione sono i  prodotti osmotici, che richiamando acqua nell’intestino, rendono le feci più morbide. Devono essere considerati però un rimedio di  pronto intervento e non la regola, perché possono causare crampi , gonfiori addominali e meteorismo.

Infine, nel caso di meteorismoil principio attivo più adatto è il Simeticone, che trasforma le bolle di aria  in gas libero,  facilmente eliminabile.

Dott.ssa Emanuela Giannuzzo

Laureata in medicina e chirurgia

Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica

Medico abilitato alla Professione di Medico di Medicina Generale

Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale

 

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