«Siccome non lo fanno gli altri, per l’ennesima volta ho dovuto sopperire io alle inadempienze del sindaco, del segretario e dei consiglieri comunali di maggioranza di Ceglie Messapica che ormai hanno abdicato alle loro funzioni di controllo dell’attività amministrativa dell’ente».
 
Lo dichiara il deputato Nicola Ciracì (Direzione Italia) dopo aver appreso che l’Albo nazionale dei segretari comunali presso il Ministero dell’Interno ha aperto un’indagine al fine di chiarire per quale motivo non siano stati avviati i procedimenti disciplinari e sanzionatori a carico dei responsabili comunali di area indicati, nelle relazioni dell’Anac e del Mef, quali responsabili di diversi illeciti sia penali sia amministrativo-contabili.
 
«La delibera della Giunta con la quale si avvia la procedura di costituzione in mora nei confronti di soggetti già dipendenti del Comune – spiega il parlamentare – risulta del tutto inadeguata, viene fatta con mesi di ritardo e pare più un tentativo di scaricabarile piuttosto che un atto finalizzato al reale accertamento delle responsabilità e al conseguente recupero delle somme».
 
«Come mai – si chiede Ciracì – il sindaco Caroli, che ha nominato con decreti fiduciari, illegittimi e illeciti, i diversi responsabili di area e lo stesso segretario comunale, non ha, insieme con la sua maggioranza, costituito una Commissione d’indagine vera che, nella massima trasparenza e senz’attendere i tempi delle Procure, individuasse le responsabilità di costoro e procedesse a chiedere i danni? Forse Caroli ha timore della reazione dei suoi stessi collaboratori? D’altronde la storiella dei collaboratori che violavano le leggi senza che sindaco e segretario sapessero non se la beve nessuno».
 
«Ricordo a me stesso – commenta, sarcastico, il deputato – come per il Conservatorio fu costituita una Commissione d’indagine che, dopo aver girato a vuoto per 12 mesi, dovette concludere il suo compito senza che sul Conservatorio fosse stata mossa una sola censura, neppure una riga…».
 
«Qui siamo di fronte a questioni ben più gravi – aggiunge – sollevate da organi dello Stato, terzi rispetto al Comune di Ceglie Messapica, eppure si preferisce fare come gli struzzi e nascondere la testa sotto la sabbia».
 
«Spero che almeno i consiglieri di opposizione – conclude Ciracì – in un rigurgito di orgoglio e libertà possano condividere e sposare questa mia iniziativa, facendosene promotori nelle assise, anche se devo constatare che per il Consiglio richiesto dalle opposizioni proprio sull’Anac è già trascorso il termine entro il quale avrebbe dovuto essere convocato, senza che il presidente delle assise abbia mosso un dito. D’altronde l’incapacità e la pochezza di chi, per ventura o sventura, siede su quella poltrona sono note. Caroli sta portando sempre di più Ceglie verso il baratro con le conseguenze del caso, che i cegliesi saranno purtroppo costretti a pagare per molti anni».

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