“Il governo nazionale ha fatto un regalo di circa 260 milioni all’anno alle regioni del Nord, trasferendo loro la proprietà delle grandi centrali idroelettriche. Come si spiega il voto favorevole dei parlamentari meridionali? Occorre esigere il corrispettivo dalla produzione di Cerano o Tap. La situazione è molto grave”.
Lo dichiara il presidente della commissione regionale Bilancio, Fabiano Amati, commentando l’articolo 11 quater dell’appena approvato ‘decreto semplificazioni’, con il quale si prevede il trasferimento delle grandi centrali idroelettriche alle Regioni (in Italia sono prevalentemente al Nord) e la possibilità di poter ottenere voci aggiuntive sul canone e potenza elettrica gratuita.
“Con l’appena approvato decreto semplificazioni – spiega Amati – la maggioranza Lega-Cinquestelle ha approvato una norma con cui cede alle Regioni la proprietà delle grandi centrali idroelettriche. È chiaro che si tratta di un regalo alle regioni del Nord, in particolare alla Valtellina, perché nei loro territori sono presenti i maggiori impianti idroelettrici. La norma concede, inoltre, alle Regioni la possibilità di determinare voci aggiuntive sul canone, in grado di generare introiti stimabili in 260 milioni circa all’anno.
“L’approvazione di questa norma – rimarca il consigliere regionale pugliese – è avvenuta con il voto favorevole di tutti i parlamentari meridionali della maggioranza, senza chiedere alcuna contropartita. Questa vicenda, unita a quella più grave dell’autonomia delle regioni del Nord, rappresenta un grave oltraggio ai meridionali, per cui sarebbe opportuno avviare una battaglia per ottenere (a titolo di compensazione e per noi pugliesi) il corrispettivo dalla produzione energetica di Cerano o di Tap. È testa dichiarata una guerra al Sud – conclude Amati – e non c’è più tempo da perdere”.