Decreto Rilancio, Amati: “Bene le norme sopravvivenza, ma quando vedremo le norme sul rilancio?”

“Bene la parte sulla sopravvivenza nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri. Mi piacerebbe sapere, però, quando sarà aggiunta la parte sul ‘rilancio’: per intenderci, quella che agisce senza spese a carico dello Stato, rivoluziona il nostro insopportabile ordinamento statalista, accelera i procedimenti di autorizzazione e prevede incentivi premiali legati alla maggiore eco-produzione in ambito industriale, compreso quello turistico, edilizio e agricolo. Cioè i settori a più alta densità di prodotto e di posti di lavoro, capaci di trainare tutti gli altri comparti di produzione di beni e servizi”.
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale bilancio, commentando le prime bozze del decreto c.d. Rilancio.
“Nel decreto definito ‘Rilancio’ ci sono tantissime norme e quasi tutte prevedono spesa pubblica risarcitoria effettuata ricorrendo all’indebitamento; numerose disposizioni, certamente utili, ma dirette solo a integrare il mancato reddito di questi ultimi mesi. Ma cosa succederà quando anche questi miliardi saranno finiti nel lunghissimo post-virus che ci attende? Potremo mai sostenere i decreti giugno, luglio, agosto e via dicendo? Certamente no. E allora ci sarebbe utile il vero rilancio, fatto con l’eliminazione del nostro vecchio e inquinante modello burocratico, con l’introduzione di un generalizzato sistema premiale per la maggiore produzione di eco-materiali, eco-volumi ed eco-piantagioni e per l’apertura di migliaia di eco-cantieri. Pertanto, ritengo che gli argomenti centrali del rilancio – aggiunge infine Amati –, debbano essere i seguenti: un’industria protesa a ricevere premi fiscali per la produzione di nuovi materiali e macchine, in grado di ridurre l’impatto ambientale; un’edilizia incentrata su un sistema premiale di eco-volumi, in grado di rigenerare patrimoni edilizi e così ridurre il consumo di suolo; un sistema di eco-cantieri per vedere realizzate strade, ospedali, scuole e opere di mitigazione del dissesto idrogeologico; un’agricoltura di precisione impegnata sulle eco-piantagioni, finalizzate a ottenere la maggior resa con l’utilizzo delle tecnologie per ridurre lo spreco di risorse naturali e gli agrofarmarci”.

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO