Davide contro Golia – di Raffaella Ricci

Siamo passati da “nessuno vuole la guerra” e la guerra non conviene a nessuno” a uno stato di guerra. La Russia ha invaso l’Ucraina convinta di chiudere la faccenda in un paio di giorni se non in poche ore. Una guerra lampo che avrebbe messo il mondo di fronte al fatto compiuto. Ma Putin, evidentemente, non aveva fatto i conti con il presidente ucraino. Volodymyr Zelensky ha chiamato a raccolta tutti gli uomini in grado di combattere per difendere il paese. Davide contro Golia. E così, contro ogni previsione, Kiev resiste.Giovani e vecchi che non hanno mai imbracciato un fucile combattono per strada con rudimentali bombe molotov che le donne costruiscono con bottiglie di birra e polistirolo, creano catene umane davanti ai tank russi per fermarli, abbattono cartelli stradali per disorientare le forze nemiche. Intanto le bombe si abbattono sulle città, molti civili attraversano la frontiera con la Polonia in cerca di salvezza, Kiev è circondata, nessuno può più uscire.

Zelensky continua a chiedere al mondo di prendere posizione, di scegliere da che parte della storia stare. E così tutti, i capi di governo, l’UE, l’ONU, la NATO, i potenti delle piattaforme social, dei sistemi di collegamento satellitare, gli stessi hacker, i volontari che possono combattere sul campo, rispondono.

Putin si dice pronto a trattare, mentre alza il livello della guerra al limite del nucleare. Oggi l’incontro con Zelensky al confine con la Bielorussia. Anche se il presidente ucraino non nutrealcuna fiducia in questonegoziato non vuole lasciare intentato il tentativo di una trattativa di pace.

Abbiamo tanto sentito parlare delle guerre del novecento che hanno sconvolto il mondo, delle guerre combattute nelle zone remote della terra, ma ora assistiamo all’escalation di un conflitto che ci ha portati, per la follia di un uomo non disposto a perdere, sulla soglia della terza guerra mondiale.

Raffaella Ricci

 

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