D’Attis (F.I.) interroga il ministro: “Dimezzare i centri di controllo é sintomo di una visione miope del trasporto aereo”

L’on. Mauro D’Attis (Forza Italia) ha rivolto una interrogazione ai Ministri dell’Economia e delle Infrastrutture in relazione ai rischi che comporta la scelta di attuare il nuovo piano industriale dell’Enav, con conseguenti e manifesti rischi per la sicurezza in volo.
Un piano industriale che si pone come obiettivo esclusivamente il contenimento dei costi di personale, a tal punto di ridurre gli organici e accorpare i centri di controllo (da quattro a due). Tutto ciò comporta – come fa rilevare il parlamentare di Forza Italia – l’impiego dei controllori del traffico aereo per due turni di lavoro da otto ore da svolgere nella stessa giornata. Un fatto gravissimo, in quanto va in contrasto con le più elementari norme legate alla sicurezza e con il considerevole aumento del traffico aereo a livello mondiale e nazionale.
La fornitura della sicurezza dello spazio aereo nazionale – fa rilevare l’on. D’Attis nell’interrogazione – è un servizio pubblico essenziale e quindi pare addirittura essere in contrasto con la forma giuridica di SpA che Enav ha assunto, ponendosi come obiettivo l’aumento dei profitti.
A ciò si aggiungano le difficoltà collegate all’utilizzo del nuovo sistema “free route”, in quanto non è stato implementato un sistema automatico e integrato di detenzione dei conflitti di traffico a medio termine come richiesto dalla normativa europea al fine di agevolare il lavoro dei controllori in un contesto di traffico in costante e aumento.
Difficoltà acuite dall’avaria che ha interessato in più momenti le consolle delle sale radar di Milano, di Roma Ciampino e di Brindisi.
L’on. D’Attis, pertanto, chiede ai Ministri interessati che venga concesso ai controllori di svolgere il loro lavoro con strumenti adeguati alla complessità sempre crescente del traffico aereo. Chiede, inoltre, di conoscere quali iniziative si intendono assumere per scongiurare la chiusura del centro di controllo aereo d’area (Acc) di Brindisi, anche alla luce delle avarie verificatesi di recente, con i conseguenti abbassamenti degli standard di sicurezza in volo. In tal senso, va tenuto conto che Brindisi gestisce i voli della dorsale adriatica e del Meridione, fino ai confini con Zagabria, Albania e Grecia ed ha svolto un ruolo fondamentale mentre Roma e Milano erano in avaria.
D’Attis, infine, chiede che i Ministri assumano iniziative perché venga rivisto l’assetto di Enav, facendolo tornare ad essere un soggetto pubblico senza finalità di lucro.

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