Tre giorni di tradizione, sapori e mito nel piccolo borgo salentino di Palmariggi, nel salento: si tratta di una delle feste e sagre più attese del territorio, la 49ª edizione di “Lu Paniri te e Site”, in programma dall’11 al 13 ottobre 2025.
Un appuntamento che non è solo una sagra gastronomica, ma una celebrazione collettiva della memoria contadina e della mitologia locale.
Secondo il racconto popolare, “Site” era una giovane fanciulla del luogo, pura e generosa, simbolo della vita che sboccia. Un giorno, per gelosia o per volontà divina, Site scomparve misteriosamente, e dal terreno in cui era stata vista l’ultima volta spuntò un albero di melograno, dai frutti rossi e lucenti come rubini. In alcune versioni della leggenda si fa riferimento a Persefone, sposa di Ade, che accoglierebbe la fanciulla nell’Oltretomba e farebbe germogliare il melograno dal suo sangue.

Da allora, il melograno è considerato il dono di Site al suo popolo, un simbolo di fertilità, rinascita e prosperità. La pianta, infatti, racchiude nei suoi chicchi numerosi semi, emblema di abbondanza e vita che si rinnova, e nel Salento è da sempre associata alle feste del raccolto e alla gratitudine verso la terra.
Nel corso del tempo, il melograno è diventato il frutto identificativo del comune di Palmariggi. Durante la festa, ogni angolo del paese si tinge di rosso: balconi, piazze e stand vengono decorati con ghirlande di melagrane, mentre i ristoratori e i produttori locali propongono ricette e bevande a base di questo frutto prezioso, dall’antipasto al dolce.
Il succo di melagrana, con le sue proprietà benefiche e antiossidanti, accompagna i piatti della tradizione contadina, essendo esso il perfetto connubio tra benessere e gusto autentico e particolare.
Durante le tre giornate di “Lu Paniri te e Site”, Palmariggi si trasforma in un crocevia di sapori e saperi popolari. Le vie del centro storico ospitano mercatini artigianali, laboratori e stand gastronomici dove degustare le specialità locali: il celebre “paniri de le site” (un cesto di pane ripieno di bontà salentine), le pittule, i pezzetti di cavallo al sugo, le cicorie con carne di maiale e i dolci alla melagrana.
La festa è accompagnata da musica popolare, pizzica e spettacoli serali, che animano le piazze fino a tarda notte, offrendo a visitatori e turisti un’esperienza che unisce tradizione e convivialità.
Molto più di una manifestazione folkloristica: è una testimonianza viva della cultura salentina, quella fra le più antiche e sentite, che ogni anno rivive nel cuore del popolo, il quale si ritrova ogni anno per festeggiare la tessa tradizione, con le famiglie, associazioni e volontari che lavorano insieme per celebrare la memoria, la terra e l’appartenzenza.
Aurora Lezzi













































