DA MILANO CON FANTASIA

La guerra di secessione americana fu combattuta dall’aprile del 1861 all’aprile del 1865. Le elezioni presidenziali del 1860 avevano visto eletto Abraham “Matteo”Lincoln il quale sostenne, unitamente ai suoi elettori del Nord, una legge sull’interdizione della schiavitù, ossia l’instaurazione della messa in libertà nei paesi d’origine dei lavoratori di colore e non solo.

Abraham “Matteo” Lincoln divenne il primo Presidente degli Stati Uniti sostenuto dal partito della Lega repubblicana, essendosi assicurato la maggioranza dei voti dagli elettori del Nord.

La sua idea politica, però, non fu accolta favorevolmente dagli Stati del Sud, in quanto la loro economia dominante si basava sulle piantagioni di cotone ( pomodori…),e sulle migliaia di schiavi che ci lavoravano.

La proposta fu ritenuta quindi, dagli stati del Sud, come una violazione dei loro diritti costituzionali acquisiti nel tempo grazie al Caporalato ed ai continui Distacchi di manodopera organizzati sulle coste del Mediterraneo e poi accompagnati sui campi grazie all’impiego di decine di bastimenti.

Nel frattempo a Sud, appoggiato da 7/8 regioni, era stato nominato, in qualità di Generale Robert “Luigi”Lee, che combatté difendendo gli interessi di quelle regioni.

Il Generale ci dice la storia, raccolse un quasi inaspettato successo elettorale, anche per il sostegno di tanti Democratici delusi ed interessati all’integrazione di quei lavoratori discriminati.

A Sud,sebbene regnasse una certa prosperità economica e culturale ( al pari del sud italiano, poi distrutto grazie ad un certo  Joseph GaryBold), cominciarono a sentir bisogno di ingenti somme per sovvenzionare la guerra in atto contro quelli del Nord.Si pensò di focalizzare,ad esempio, l’agricoltura, da sempre “terra di conquista” e, dalla quale poter sperare di recuperare tanto denaro.

Il Generale Robert Luigi Lee, pensò bene di re-instaurare una formula che permettesse alle aziende, da un lato, un più facile approvvigionamento di manodopera, da un altro sperare di sconfiggere l’evasione contributiva, e per ultimo ma non per ultimo, retribuire la medesima manodopera attraverso ricevute cartacee. Per una sorta di romanticismo,per queste ricevute fu confermato il nome di Voucher.

Abraham “Matteo” Lincolnpensò invece di occuparsi delle Finanze dei suoi stati e non solo, ipotizzando una Pace Fiscale che permettesse a tutto il popolo di regolarizzarsi nei confronti dello Stato e di mettere su un sicuro tesoretto.

La guerra ebbe fine ma non senza strascichi. Ad ogni buon fine si raggiunse la pace;ed anche i comuni intenti di sconfiggere i distacchi di manodopera e le costruzioni abusive nelle periferie delle grandi città furono prova della raggiunta serenità fra i due.

Venne però fuori il discorso sulla DIGNITA’che entrambi i nostri Eroi, vollero imporre l’uno all’altro e tutti due al popolo.Bisognava trovare un modo per far presa con un bellissimo slogan e fu ideato: Abbiamo dato un colpo mortale al Jobs Act!

Da una piccola cittadina di nome HARDCORE, nota soprattutto per l’elevato numero di belle donne e ricchissimi vecchietti, si è elevato una forte voce di protesta, dichiarando che mai si sarebbero aspettati un colpo mortale al blowjob. Fu poi meglio loro ripetuto che si trattava d’ altro.

I pensionati di Hardcore, tranquillizzati sulla questione più importante per loro, ricevettero visita da Abraham “Matteo” Lincolne da Robert “Luigi” Lee che saliti sul Carroccio, hanno tenuto un privato comizio. Pare abbiano convinto i pensionati residenti e possidenti che, nel Decreto Dignità, nulla è previsto contro le loro lobby, per la buon pace di chi temeva il contrario.

In punta di piedi quasi come se non volesse dare fastidio…spuntò l’ex Golden Boy, un partigiano Ghibellino di Dantesca memoria, il quale ha voluto ricordare e sottolineare il risultato storico che, in fatto di occupazione, era stato prodotto dal Jobs Act.

Fine della storia. Anzi, a pensarci bene è solo l’inizio.

Rag. Giancarlo Salerno

Via Giovanni XXIII n. 13/B

Cell. 347/6848604

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