“Crescere con i libri” di Ella Berthoud e Susan Elderkin

Ricordate Curarsi con i libri, il volume – di cui parlavamo qualche tempo fa – che proponeva sapienti rimedi letterari contro i molteplici malanni dello spirito e no che ci affliggono? Da qualche giorno è in libreria Crescere con i libri. Rimedi letterari per mantere i bambini sani, saggi e felici, uscito per i tipi di Sellerio: a firmare questo amabile prontuario di medicina sono sempre Ella Berthoud e Susan Elderkin e l’edizione italiana (che presta particolare attenzione alla nostra preziosa tradizione letteraria per l’infanzia e i ragazzi) è a cura di Fabio Stassi.

Il libro presenta un elenco ragionato e alfabetico dei disturbi più comuni con i relativi rimedi ed è altresì arricchito da numerosi elenchi di libri consigliati, utili per districarsi nella biblioterapia più efficace nel caso di insorgenza di bisogni più specifici, con sintomi da alleviare grazie a posologie medicinali più consistenti e trattamenti ad hoc prolungati. Nella sezione «Disturbi e rimedi» scopriremo che in caso di «Dente che traballa» può essere utile somministrare la lettura del volume illustrato Madleka di Peter Sís, o quanto, contro la «Paura del buio», Sogni d’oro, piccolo orso si riveli efficace; che, qualora invece si sospetti un’infezione da «Eccesso di vulnerabilità», il libro Il bambino di vetro offre una profilassi antibiotica eccellente, pari a quella fornita da Artemis Fowl nel trattamento della sindrome anche nota come «Non aver voglia di fare i compiti». Un’enciclopedia medica giocosa che si presta a diventare bussola per i grandi: quei genitori, nonni e educatori cui il libro non tralascia di prescrivere cure perché il più delle volte non siamo immuni ai disturbi riscontrabili nei bambini, piuttosto – col nostro carico di vizi, ossessioni, inibizioni di lungo corso – ne siamo responsabili. Ed ecco allora che arriva un’occasione magnifica per esercitare insieme ai più giovani lettori il muscolo dell’immaginazione, per percepirne il ruolo felicemente sovversivo e liberatorio e per sorprenderci ancora una volta, a dirla con le parole introduttive di Stassi, che «non c’è niente più di un libro aperto sulle gambe che affermi la nostra umanità».

Diana A. Politano

 

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