Claudio Niccoli

Ma come si può convocare una conferenza stampa per utilizzare i mass media ai propri usi e consumi, cercando di dimostrare che il Comune di Brindisi non gode di buona salute e che i costi tagliati hanno una loro ragion di essere, pensando di fare una passarella per dimostrare la propria efficienza e capacità.

Bugie semplici ma profonde bugie, anzi bugie strutturali tese solo ad obiettivi credo di immagine e personali.

La politica da chiunque sia fatta merita rispetto, il consenso della gente merita rispetto, il lavoro di chi si impegna merita rispetto, sento il dovere di esprimere la nostra vicinanza all’Udc, Coerenti per Brindisi, Alternativa Popolare per l’atteggiamento avuto dal Commissario Prefettizio nei loro confronti.

Chi rappresenta Partiti e movimenti merita rispetto.

Abbiamo l’obbligo in questa città di ripristinare le regole del confronto democratico in politica, il rispetto dei ruoli, l’importanza della rappresentatività.

La fotografia fatta dal Commissario Prefettizio sul bilancio dell’Ente risente di quattro aspetti principali:
1) Elencazione di numeri freddi legati alle uscite
2) Mancanza di misure innovative da applicare alle entrate
3) Non elencazione dei costi dei premi ai dirigenti
4) Terrorismo sui contenziosi.

In un bilancio le uscite vanno ponderate rispetto alla loro funzione necessaria per costi storicizzati, costi una tantum e costi imprevisti. Se dall’analisi costi /ricavi si decide di fare tagli sui costi non pensando a nuovi ricavi diventa una mattanza che colpisce funzioni strategiche dell’Ente, come l’erogazione di servizi essenziali con gravi disservizi che ricadranno sui cittadini.

Qualcuno ha mentito, sapendo di mentire: non esiste nessun allegato o circolare della regione legata ai comuni o agli ambiti di competenza che giustifichi un taglio al servizio di integrazione scolastica, ma solo per le Province ha la sua validità. Sarebbe bastato inviare alla responsabile del Welfare regionale un quesito e tutti i dubbi si sarebbero risolti. Cosa tra l’altro già fatta dalla passata amministrazione che determino un tavolo di confronto con la Regione ,dal quale emerse quanto sopra asserito, alla presenza delle Organizzazioni Sindacali.

Partiamo dall’assunto che la Multiservizi va salvata, e che per farlo necessitano delle coperture finanziarie, ma ci è stato detto che sono state grattate e ridimensionate alcune voci di bilancio quali? Non ci è dato sapere, speriamo di non ritrovarci con situazioni di difficile gestione.

Esistono delle criticità in entrata, vecchie rivenienti dal passato remoto, per superarle bisogna modernizzare la macchina comunale, prima di tutto. Come può l’ufficio casa, uno dei pochi a non essere informatizzato svolgere la sua funzione di controllo sugli immobili comunali sul mancato pagamento dei fitti, sull’erroneo pagamento di utenze non dovute? Ci è stato detto che si provvederà.

Per dirla con un riferimento automobilistico abbiamo la macchina vogliamo andare a Bari, ma non c’è la benzina.
Si enfatizza la voce della vendita degli immobili comunali,intrapresa e preparata dalla passata amministrazione come scelta strategica e bandizzata dalla struttura commissariale,quindi gestione di linee di altri,nessuna novità o idea nuova.
Non si è parlato di ipotesi da intraprendere come project financing, con l’aiuto di privati per risolvere per esempio la funzionalità di tutti gli impianti legati al comparto dei rifiuti che produrrebbero ricchezza per l’amministrazione, quindi nuove entrate, pur rimanendo titolare degli impianti.

Non si è parlato di alcuni servizi che potrebbero diventare intercomunali con una riduzione dei costi di gestione, penso al Centro antiviolenza per le Donne.

Non si e’ chiesto ne convocato una riunione per ridurre i costi sui premi di produzione ai dirigenti o meglio premi per obiettivi, perché in un momento di criticità tutti devono fare sacrifici.

Insomma abbiamo sentito un compitino da prima elementare necessario a tacitare animi e coscienze.

Ciliegina sulla torta il terrorismo psicologico sui contenziosi, 50.000,00 di euro, che se vedessero il comune soccombente si parlerebbe di default, bene esistono due vie quella del contenzioso che deve però prevedere un accantonamento annuale cosi detto prudenziale e quella della transazione dove ci deve essere un chiaro vantaggio economico dell’Ente, la passata amministrazione aveva avviato quella della transazione scoppiarono polemiche ,insinuazioni ,attacchi violenti e qualcuno utilizzando il pretesto andò via sbattendo la porta. Da allora fino ad oggi sono aumentati gli interessi e le more.

Qualcuno pensa che l’unica via sia quella di continuare il contenzioso costituendo pull di legali con aggravi di costi per l’ente. Noi siamo dell’avviso di intraprendere dove possibile le transazioni ,con chiari vantaggi economici per l’ente attivando da subito le azioni di responsabilità soggettive per chi ha sbagliato.

Insomma ieri in quella conferenza stampa abbiamo sentito favolette di provincia, ed è cresciuto in noi la consapevolezza che quando la politica abdica al tecnicismo i risultati sono disastrosi. Questo dovrebbe servire a capire che la politica è assunzione di responsabilità sulle scelte e sulla gestione della cosa pubblica e non ha bisogno di surroghe o di tecnici freddi buoni in una azienda no in una Pubblica Amministrazione.

Claudio NICCOLI (Brindisi Prima di Tutto)

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