Consiglio comunale avvelenato, con Oggiano che adombra sospetti sulle politiche di accoglienza e sul ruolo dell’Assessore e con il Sindaco che lo minaccia di querela

BRINDISI – E’ stato un Consiglio comunale decisamente animato quello svoltosi questo pomeriggio, ed in fondo, stando alle anticipazioni del consigliere di FdI Massimiliano Oggiano, era prevedibile sarebbe stato così. Nella giornata di sabato, infatti, il consigliere, parlando della scelta dell’Amministrazione comunale di accogliere 12 minori stranieri non accompagnati presso l’ex delegazione del Casale, aveva preannunciato che in Consiglio avrebbe tirato fuori un “asso nella manica” dai risvolti potenzialmente esorbitanti la sfera politica. L’asso di cui parlava Oggiano riguarda una presunta situazione di incompatibilità dell’Assessore Covolo: il consigliere di FdI, questo pomeriggio, ha infatti spiegato che l’assessore è vicepresidente del consorzio Nuvola, il quale ha come associate cooperative che hanno rapporti economici con il Comune (svolgendo servizi per conto dell’Ente) proprio nel campo dell’accoglienza dei minori stranieri.

“L’incompatibilità di Covolo, sostanziale o formale che sia, è grande come il Monumento al Marinaio. L’Assessore non ha ancora comunicato le sue cariche, ma è vero pure che non sono ancora scaduti i 90 giorni di tempo a sua disposizione. In mancanza di spiegazioni, chiedo le sue dimissioni” ha esclamato Oggiano, che ha poi gettato ombre sulla politica di accoglienza dell’Amministrazione “Sarà per questo che l’Amministrazione sta forzando la mano?”. Accuse pesanti, che hanno provocato forti diverbi tra Oggiano ed il Presidente del Consiglio (aventi ad oggetto le limitazioni di tempo sugli interventi disciplinate dal regolamento), tra Oggiano ed il Sindaco, il quale ha minacciato il consigliere di querelarlo per quanto affermato, e tra il consigliere di destra ed un componente del pubblico, con i due che sono quasi giunti al contatto fisico.

Sulla questione, comunque, l’Assessore Covolo non ha inteso rilasciare dichiarazioni, rimandando al mittente le accuse di Oggiano.

Passando al merito della faccenda, il Sindaco Rossi ha ribadito le ragioni della candidatura al bando, specificando come non sia necessario – in quanto non richiesto dallo stesso – candidare un immobile confiscato alla mafia, a differenza dell’altro bando al quale parteciperà il Comune (che scadrà il 30 settembre), che dovrà invece obbligatoriamente riguardare un immobile confiscato, il cui utilizzo potrà contemplare varie finalità, e non solo il ricovero di immigrati come richiesto dal bando in scadenza.

Sulla scelta dell’ex delegazione del Casale, il Sindaco ha poi aggiunto che non vi erano altri immobili che rispondevano ai requisiti fissati dal bando ed ha assicurato che i comitati di quartiere – come da programma – verranno riaperti.

Sempre su tale tema, sia Oggiano che Tiziana Motolese (M5S) hanno posto la questione aggiuntiva relativa allo sradicamento dei minori dai contesti dove vivono attualmente, il quale potrebbe procurare traumi agli stessi. A riprova di ciò, la Motolese ha spiegato come per ogni ragazzo venga approntato un progetto di crescita ben preciso che non può essere modificato senza valutare attentamente le conseguenze.

Inoltre, come rilevato dalla consigliera grillina, anche il consigliere Gabriele Antonino ha stigmatizzato le carenze registratesi in merito al coinvolgimento preliminare dei cittadini e delle forze politiche sulla scelta da compiere, in quanto – secondo Antonino – ciò sarebbe dovuto avvenire prima della delibera di Giunta. Per tali ragioni, il M5S ed il consigliere del Pri hanno deciso di astenersi dal voto sulla revoca della delibera di Giunta che sancisce la candidatura al bando Pon, poiché pur non essendo contrari all’accoglienza di minori (“Noi non siamo per le barricate” ha affermato Serra), non condividono l’individuazione dell’immobile e – come detto – il metodo di coinvolgimento delle forze politiche e della cittadinanza. Alla fine, la revoca della delibera ha fatto registrare 21 voti contrari, 8 favorevoli e 4 astenuti.

Altra vicenda trattata è stata quella della presunta incompatibilità del consigliere Pesari (Pd), che dopo aver rinunciato al contenzioso con il Comune dovrà restituire le somme percepite dopo la sentenza di primo grado. Sulle modalità di pagamento, però, il consigliere Ciullo (Lega) ha chiesto di conoscere maggiori dettagli in modo da poter valutare serenamente come votare. Serra, dal canto suo, ha chiesto l’apertura della procedura di incompatibilità per la riconosciuta posizione di debitore di Pesari verso il Comune, ma il Segretario Generale ha spiegato come in questi casi sia il Consiglio comunale a scegliere mediante la votazione per la convalida o meno dell’elezione a consigliere, anche alla luce del fatto che il Consiglio non ha notificato la messa in mora di Pesari. Alla fine, il consigliere del Pd è stato proclamato ufficialmente consigliere comunale, avendo avuto la proposta di Serra di apertura della procedura di incompatibilità 18 voti contrari, 4 favorevoli (ed 1 astenuto, Pesari per l’appunto), con gli altri consiglieri di opposizione che sono usciti dall’aula, forse per un’incomprensione sulla proposta di Serra.

Da registrare, infine, tra le principali novità della seduta, la votazione a favore delle linee di indirizzo sulle commissioni e sulle nomine in enti, società, aziende, organismi ed istituzioni, con l’introduzione degli emendamenti che comporteranno l’obbligo di presentare la certificazione di regolarità contributiva verso l’Agenzia delle Entrate da parte dei designati ed il rispetto della parità di genere.

Il Sindaco, in chiusura, ha annunciato che, in merito alla Brindisi Multiservizi, a breve si procederà alla indizione di un concorso che consentirà di stilare una graduatoria dalla quale attingere per l’assunzione di personale che andrà a sostituire via via i dipendenti che andranno in pensione.

 

Andrea Pezzuto
Redazione
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