Coniugi uccisi nel casolare, in caserma un fratello: sequestrato fucile da caccia

Un fucile da caccia è stato sequestrato all’interno di un capanno dove sono custoditi attrezzi da lavoro a casa di Cosimo Calò, di 83 anni, fratello di Antonio,  il 70enne trovato morto mercoledì scorso, assieme alla moglie Caterina, nel loro casolare di Serranova. Non è certo che si tratti dell’arma del delitto, ma è ciò che appureranno gli accertamenti, già in corso. Lo stesso Cosimo è stato ascoltato a lungo nella caserma dei carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni. Intanto, in queste ore, è emersa un’altra indiscrezione: Antonio – detto Tonino – il pomeriggio in cui è stato trovato morto era diretto dal suo avvocato. Non è dato sapere cosa ci andasse a fare, ma questo particolare – se confermato – rimetterebbe tutto in discussione, comprese le dichiarazioni del fratello Carmelo. E’ stato lui, poco prima delle 19 di mercoledì scorso, a trovare i corpi. Aveva un appuntamento con Tonino: ai nostri microfoni ha detto che doveva accompagnarlo in farmacia a Carovigno. Quando è entrato in casa ha fatto la macabra scoperta: il fratello era per terra all’ingresso, la cognata Caterina in camera da letto. Questa nuova indiscrezione spinge gli inquirenti verso una pista ben precisa, quella legata a dissapori in ambito familiare per questioni di terreni ed eredità. Due anni fa, alla morte di un altro fratello, Tonino aveva ricevuto un lascito: una casa colonica, adiacente al suo casolare, ed un terreno attiguo. Che Tonino avesse appuntamento con l’avvocato per un contenzioso su quell’eredità? Domande a cui gli inquirenti sono chiamati a dare una risposta. Intanto, si attende anche che venga effettuata l’autopsia sui due corpi. L’esame sarà fondamentale anche per stabilire esattamente quando è avvenuto il delitto.

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