Conferenza stampa per la presentazione dell’edizione 2017 di In_Chiostri Medievali. Libri, gusti e storie

BRINDISI – La sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia e l’Associazione Diecieventotto – Manifesto per la Cultura, rinnovano l’appuntamento annuale con In_Chiostri per i giorni 19,  20 e 21 ottobre p.v.

Dopo le lusinghiere manifestazione degli anni scorsi si ripropone l’appuntamento nei chiostri della città per far incontrare gli autori con i lettori, leggere pagine originali, gustare brani che svelano frutti e cibi, ascoltare storie e attraversare luoghi carichi di storia millenaria.

I vari incontri, performance e installazioni avranno come cornice i chiostri della città e in particolare:

  • Chiostro di San Benedetto, il luogo del silenzio e della musica;
  • Chiostro delle Scuole Pie, la storia, le narrazioni e lo sguardo profondo;
  • Chiostro del Museo provinciale, il canto dolce che salmodia il mare, composto dai tre grandi poetidella natura si disvela nell’essere l’Adriatico appassionato collezionista, conservando e talora restituendo i suoi tesori che custodiamo nel museo archeologico.

Vivere la città, viverne la storia che, distrattamente e colpevolmente, spesso trascuriamo e riscoprirne la bellezza, la quiete dei suoi chiostri che come scrigni conservano gioie risplendenti. Riscoprire la forza della parola e i suoi significati che aiutano il dialogo e gli sguardi. Muoversi tra i libri dove parole e caratteri sono come scudi schierati nella guerra per la pace e l’incontro. Far vivere testi, narrazioni e gusti: muovere i sensi, far perdere i sensi. Farsi prendere dalle note musicali che vagano come il vento di primavera. Gustare la natura che ci regala colori, frutti, dolci e bevande inebrianti. Comporre testi casuali e muri parlanti e nomadi. Giocare, andar per strade e chiostri, fermarsi in silenzio, stringere mani e salutarsi alla voce.  Scalare le montagne dell’astrazione e scendere poi per declivi e spiagge a bordo di aquiloni.

Organizzazione:

Diecieventotto, Brindisi

Società di Storia Patria per la Puglia – Sezione di Brindisi

 In collaborazione con

MAPRI, Brindisi

Patrocinio:

Comune di Brindisi

Arcidiocesi  Brindisi – Ostuni

Adesioni:

Le Colonne, arte antica e contemporanea, Brindisi

Rotary Club, Brindisi

Italia Nostra, Brindisi

Fondazione “Di Giulio”, Brindisi

Gruppo Archeologico Brindisino, Brindisi

Medieval Fest

 

Ottobre, giovedì 19, chiostro di San Benedetto 

“Ossessivamente sogno di un labirinto piccolo, pulito, al cui centro c’è un’anfora che ho quasi toccato con le mani, che ho visto con i miei occhi, ma le strade erano così contorte, così confuse, che una cosa mi apparve chiara: sarei morto prima di arrivarci”.

(Labyrinthes, J. L. Borges)

 

Autore

presentatore titolo editore
17.00 Tommaso Urgese marcello Aprile Il dialetto del XVIII secolo di Nniccu Furcedda CIDUE
17.45 Maria Antonietta Epifani, Olga Sarcinella, Antonietta Latorre marcello Aprile

Folli d’amore. Maria Manca, Rosa Maria Serio, Palma Matarrelli. Donne mistiche tra XVI e XIX secolo in Puglia

Schena Editore

 

Musiche di Gounod e Piazzolla

Fisarmonicista Giuseppe De Nitto – Liceo Musicale Durano

18.30 Chiara Liuzzi MARIA ANTONIETTA EPIFANI Elica. Il conto di un soggetto con sé stesso Florestano Edizioni Quadri sonori
19.15 Guido Giampietro

 

Giacomo Carito La casa sospesa nel tempo Milella

 

Ottobre, venerdì 20, chiostro delle Scuole Pie

“Dall’inesauribile labirinto di sogni tornai, come a una casa, alla dura prigione. Benedissi la sua umidità, benedissi il suo giaguaro, benedissi il foro della luce, benedissi il mio vecchio corpo dolente, benedissi la tenebra e la pietra”.

(La scrittura del dio, J. L. Borges)

 

 

Autore presentatore titolo editore
17.00 Valentina Perrone Anna Cinti Memorie di Negroamaro Edizioni Esperidi Letture di Giampiera Di Monte
17.45 Mario Cazzato Domenico Urgesi La galleria celeste. Astrologia e Arte alla Corte dei Castromediano di Lymburgh nel Castello di Cavallino Congedo Editore
18.30 Eugenio Imbriani

 

Giuseppe Marella L’ultimo Canto Edizioni Esperidi Letture di Cesare Pasimeni

 

Ottobre, sabato 21, chiostro del Museo “Ribezzo”

“Un labirinto è un edificio costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di simmetrie, è subordinata a tale fine”.

(L’immortale, J. L. Borges)

 

Autore presentatore titolo editore
17.00

Ariane

Baghai

Mimmo Tardio Il leone impagliato. Un caso per l’ispettore Alem Eshetu PENSA Editore
17.45 Eugenio Barba e   Nicola Savarese nicola savarese  -Emanuele Amoruso  – Carmelo Grassi

Cinque continenti del teatro. Fatti e leggende della cultura materiale dell’attore

 

Edizioni di Pagina
18.30 Ferdinando Boero – Cooperativa Emma (Eco Mare Mediterraneo Amico) Narrami, o mare nostrum …..

 

 

Gli  Eventi

 

19-20-21 ottobre.

Visite guidate al mosaico con rappresentazione del Labirinto di Creta conservato nel Museo “Ribezzo” di Brindisi a cura del Gruppo Archeologico Brindisino.

 

20 ottobre. Chiostro di San Benedetto. Inizio ore 19.15.

Rappresentazione di Cammelli a Barbiana. Racconto su don Lorenzo Milani di Luigi D’Elia e Francesco Niccolini. Con Luigi D’Elia. Regia Fabrizio Saccomanno. Distribuzione INTI. Una produzione Thalassia – TEATRI ABITATI. Con la collaborazione della Fondazione Don Lorenzo Milani e del festival Montagne Racconta (Treville, Montagne – TN).

Ingresso euro 8,00 – per  prenotazioni:  3391338519 –  3339539602 – 3389977407

21 ottobre. Chiostro del Museo “Ribezzo”. Inizio ore 18.30.

Narrami, o mare nostrum …..

Ferdinando Boero è professore ordinario di Zoologia all’Università di Lecce. Autore di 188 articoli scientifici e redattore di 6 volumi scientifici, autore di due libri. Responsabile di progetti di ricerca finanziati da vari Ministeri italiani, dalla Comunità Europea, dalla National Science Foundation of the US, UNEP e SPA-RAC delle Nazioni Unite, autorità locali italiane. È o è stato componente dei comitati editoriali delle riviste: Oebalia, Thalassia Salentina, Italian Journal of Zoology, Cahiers de Biologie Marine, Journal of Evolutionary Biology, Ecology Letters. Responsabile di un nodo della Rete Europea di Eccellenza su Marine Biodiversity and Ecosystem Functioning. Medaglia Albert 1er Prince de Monaco, Prix Manley Bendall 2005, dell’istituto Oceanografico di Parigi. È stato insignito del “Faculty member of the Year award”, di Faculty of 1000, sezione Ecologia, per gli anni 2011 e 2012. Temi di ricerca: Biodiversità, Biologia Marina, Ecologia Evoluzionistica, Biologia dello Sviluppo, Filosofia della Scienza.

La Cooperativa Emma (Eco Mare Mediterraneo Amico) opera nelle acque antistanti l’area di Torre Guaceto. Un attento lavoro di monitoraggio ha consentito di eliminare la pesca di frodo, avviando un progetto di pesca sostenibile che ha  coinvolto i pescatori residenti con l’impegno a pescare una volta alla settimana soltanto con rete a tramaglio. Dal 2000 a oggi si registra un aumento del 400% della fauna ittica e il riscontro economico per i pescatori è stato tale da indurli a chiedere un ampliamento della riserva marina; attualmente possono esercitare la pesca su 1800 dei 2200 ettari complessivamente a disposizione. Le specie maggiormente pescate sono triglie, scorfani rossi, dentici, orate, saraghi, ombrine,muggini,pesce azzurro, polpi e seppie. Nel settembre 2005 si è costituita, per iniziativa della condotta Slow Food Alto Salento la Comunità dei Pescatori, oggi Cooperativa EMMA. Va rilevato che nei primi cinque anni di gestione (2000-2005) la pesca è stata vietata per permettere la ricostituzione dello stock ittico. Nel 2005 inizia la pesca sperimentale con la stesura di un protocollo condiviso tra ricercatori, pescatori, Slow Food ed Ente Gestore. Il protocollo prevede la possibilità della modifica della gestione della pesca in funzione dei risultati del monitoraggio degli stock ittici.

Le opere

Tommaso Urgese, Il dialetto del XVIII secolo di Nniccu Furcedda, opera salentina del francavillese Girolamo Bax, Oria: Cidue, 2017.

Girolamo Bax (Faggiano o Grottaglie, 1684 – Francavilla Fontana, 17 agosto 1739 o come più probabile 1740), figlio di Pietro e di Argentia Salicati, visse a Francavilla Fontana e si formò culturalmente a Napoli dove, con l’appoggio economico del marchese Michele Imperiali, poté studiare medicina e per qualche tempo esercitò anche la professione medica. Nel 1713 sposò sua cugina Angela Bax, dalla quale ebbe un’unica figlia, Camilla. Si spense all’età di 55 anni. Bax è noto come autore della farsa pastorale in vernacolo salentino intitolata Nniccu Furcedda, in tre atti. L’opera rimase ignota per 160 anni, fino a quando lo storico Pietro Palumbo la pubblicò nella sua Storia di Francavilla, edita a Lecce nel 1869-70 e una seconda nel 1912-14; seguì quella di Rosario Jurlaro nel 1964, quella di Ciro Santoro nel 1985, l’edizione critica di Mario Marti nel 1994 e quella, accompagnata da traduzione in italiano, di Gerardo Trisolino nel 2010. Come rileva Urgese nel corso del XVIII secolo il dialetto locale cominciò a sentire un influsso più marcato da parte della lingua italiana, che nel contesto della cultura illuminista si affermava come lingua della comunicazione in tutta la Penisola. È questa l’epoca in cui Bax porta sul palcoscenico spaccati di vita popolare salentina. Era più che normale che le rappresentazioni della commedia dell’arte fossero recitate in dialetto: la novità di Bax non consistette dunque in questo, ma nella stesura di un copione scritto e vincolante anche per la commedia buffa sulla base di precedenze acquisite nel suo lungo soggiorno napoletano. Il dialetto salentino usato da Bax, per quanto addolcito e italianizzato è comunque un idioma concreto e caratterizzato, diversificato dagli strati sociali dei personaggi che lo utilizzano.

Maria Antonietta Epifani, Olga Sarcinella, Antonietta Latorre, Folli d’amore. Maria Manca, Rosa Maria Serio, Palma Matarrelli. Donne mistiche tra XVI e XIX secolo in Puglia, Fasano: Schena Editore, 2015

“L’interesse sempre crescente per la storia della santità femminile continua a produrre pregevoli studi di settore e ad allargare la riflessione su aspetti che svelano la complessità del mondo femminile in un’epoca (quella soprattutto dell’antico regime) in cui l’oscuramento e l’assoggettamento della donna appaiono assodati non solo nell’Europa cattolica. Gli elementi emersi segnalano una ricchezza e una molteplicità di esperienze religiose che soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia tendono ad acquisire i tratti di una spiritualità molto intensa che spesso solo per convenienze viene ricondotta (e ridotta) a forme mistico-visionarie proprie della stagione barocca.”

 

Chiara Liuzzi, Elica. Il conto di un soggetto con se stesso, Bari: Florestano Edizioni, 2014

Il libro propone una ricerca sull’improvvisazione, forma di composizione istantanea, che grazie al personale bagaglio esperienziale, guidato dalle attività sensoriali, permetterebbe un profondo ascolto del proprio essere. L’autrice parte dal chiarire cos’è una performance e attraversando il significato di performer con un breve excursus filosofico, giunge a dare una personale definizione sull’improvvisazione e sull’importanza della sua pratica.

 

Guido Giampietro, La casa sospesa nel tempo, Lecce: Milella, 2016

È una casa del centro storico di Brindisi quella che scandisce i ritmi di questa nuova storia. Una casa che, a metà dell’Ottocento, accoglie una giovane profuga russa, Ljudmila. Mentre, ai giorni nostri, si appresta a ospitare una irrequieta Elisabetta. Sullo sfondo altre città, altre case, altri paesaggi. Su tutti, però, si stagliano le figure di queste due donne che, vissute in epoche diverse, sono unite da un fil rouge che ne accomuna i destini. A rendere più intrigante il racconto, un diario con le sue crude confessioni e una caccia al tesoro. E, come oramai è nello stile dell’autore, c’è perfino un pizzico di giallo. In sottofondo il tema delle radici. Sia che riguardino la glaciale San Pietroburgo di Ljudmila che l’assolato Salento di Elisabetta. Ne risulta una lettura variegata che agli striptease dell’anima e alle dolcezze di una storia (anzi, due) d’amore unisce anche notizie di eventi europei, dell’avventura della “Valigia delle Indie” e della vita semplice d’una Brindisi che non c’è più.

 

Valentina Perrone, Memorie di Negroamaro, Lecce: Edizioni Esperidi, 2017

La giovane Alessandra si trasferisce a Milano per insegnare in un liceo. La sua nuova vita, accanto al compagno Paolo, viene interrotta da una telefonata: poche parole del tutto inattese la riportano nella sua terra, il Salento, per risvegliare, in una manciata di giorni, un passato da cui credeva di essere guarita e per il quale perderà, forse, pezzi del suo presente. Dopo il successo di Un caffè in ghiaccio con latte di mandorla, la penna di Valentina Perrone si conferma ancora una volta profonda e significativa pur nello stile semplice che la caratterizza, narrando vite comuni segnate da destini per nulla banali. Linfa del suo inchiostro è sempre il coraggio, espresso lungo un viaggio che ripercorre a ritroso pagine che racchiudono memorie indissolubili. Tutto questo accade nel Salento, fatto grande dalla sua gente, dai suoi profumi, dai suoi frutti, da ogni frammento che lo rende punto fermo nel cuore di chi, in esso, vede le sue radici.

Mario Cazzato, La galleria celeste. Astrologia e Arte alla Corte dei Castromediano di Lymburgh nel Castello di Cavallino, Galatina: Congedo, 2017.

Si tratta di un’opera fondamentale per la storia di Cavallino dove insieme con inediti aspetti della storia cittadina si concentra prevalentemente l’attenzione alla Galleria Celeste che per la prima volta realizza una lettura di quello straordinario complesso pittorico e scultoreo salvato prima che il tempo ne provocasse definitivamente la scomparsa. L’opera soddisfa finalmente l’esigenza di leggere gli affreschi nel loro insieme ma soprattutto le singole immagini attraverso campagne fotografiche che hanno potuto fotografare de visu a 12 metri di altezza 450 mq di affreschi. L’importanza fondamentale di questo volume è, soprattutto, la proposta da parte dell’autore che la Galleria Celeste sia alla base del nascente Barocco Leccese. Al di là del valore artistico l’esperienza degli affreschi del castello di Lymburgh riveste un valore storico preminente, quello di aver determinato l’humus nel quale si sviluppò la civiltà artistica del barocco leccese. Ed è veramente singolare che fin qui non sia stato riconosciuto tale fondamentale apporto. Con questo andrebbero certamente superate le tradizionali nozioni dell’isolamento culturale di questa provincia.

 

Eugenio Imbriani,  L’ultimo Canto,  Lecce: Edizioni Esperidi, 2017

Nel libro: la vita di Giacomo Leopardi, la sua poesia, i suoi pensieri, in una Napoli vitale e soffocante, oppressa dalla censura e puerilmente entusiasta del nuovo secolo, popolaresca e velleitaria: l’amicizia con il fido Antonio, l’incontro con un personaggio pittoresco, Donnalfonso, e i suoi figli; la malattia, il traboccare del sentimento, la giovinezza che se ne va; e, infine, sulle falde del Vesuvio, nel deserto della ginestra, la composizione dell’ultimo, durissimo canto.

 

Eugenio Barba, Nicola Savarese, Cinque continenti del teatro. Fatti e leggende della cultura materiale dell’attore, Bari: Edizioni di Pagina, 2017.

«Da dove vengo? Chi sono? Dove vado? Per rispondere a queste domande dobbiamo rivedere da un’altra prospettiva le innumerevoli forme, esperienze, reperti e misteri che la storia della nostra professione ci tramanda. È l’unico modo di costruirci una bussola personale per attraversare i cinque continenti del nostro mestiere: quando, dove, come, per chi e perché si fa teatro» (Eugenio Barba). I due autori de L’arte segreta dell’attore completano la loro ricerca sui presupposti dello spettacolo indagando, in questo libro, le tecniche ausiliarie che, nella loro varietà e materialità, riguardano: le diverse circostanze e i tempi che generano gli spettacoli teatrali; gli aspetti economici e organizzativi; le informazioni da dare al pubblico; gli spazi dello spettacolo e quelli degli spettatori; l’illuminazione, l’acustica, la scenografia, il trucco, il costume e gli accessori; il rapporto che si stabilisce tra attore e spettatore; il modo di viaggiare degli attori e persino degli spettatori. Si tratta della cultura materiale dell’attore organizzata intorno alla doppia spirale di tecniche del corpo-mente e tecniche ausiliarie.

 

ARIANE BAGHAI,  Il leone impagliato. Un caso per l’ispettore Alem Eshetu, San Cesario di Lecce: Pensa editore, 2017.

Un giallo mozzafiato, un nuovo ispettore, sagace e ironico, stavolta ad Addis Abeba, un intrigo che si dipana lentamente, dentro una comunità di docenti universitari in Somalia, scritto con bella penna,  gran scavo psicologico dei personaggi e efficace narrazione dei luoghi. Una città che ha un cuore anche italiano e un ispettore somalo, già colonnello, nei primi anni novanta del vecchio secolo.

 

 

 

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