Apprendo con piacere la notizia che a breve inizieranno le prove scritte presso la sala Teatro Verdi  per il concorso  pubblico a tempo indeterminato di Vigilie urbano che mi consente di superare la preoccupazione, sorta dalla lettura delle finalità stabilite dal ricavato delle sanzioni del codice della strada: non ricorso se siano stati espletati in precedenza altre prove concorsuali pubbliche in tal senso.




La circostanza mi è particolarmente cara perché mi riporta alla mente l’analogo concorso per 14 posti di vigile urbano da me presieduto molti anni addietro ed il cui avvio era ostacolato, stante la gran massa di partecipanti, per la mancanza di una apposita sede di esame per gli scritti: risolsi tutto con l’intesa raggiunta con lo scomparso preside dell’Istituto Magistrale, prof. Franco Loparco,  che però pose la condizione che prove scritte avessero inizio il giorno 1 maggio, grande festa dei lavoratori, poiché  non riteneva possibile la chiusura della Scuola per due gironate consecutive. Così fu e quel concorso fu espletato con la soddisfazione di tutti per la mancanza di una sola azione rivolta in qualsiasi sede avversa alle conclusioni del bando pubblico. Ma è con piacere che ricordo altresì, per alcune brevi considerazioni, il concorso pubblico per titoli ed esami di 5 posti di Capo Sezione Amministrativo dell’Ente: parteciparono a detto concorso , da me presieduto e con la partecipazione dei componenti della Commisssione, fra gli altri, del preparatissimo segretario generale, dr. Filippo Gerardi e della “scontrosa“ ma altrettanto preparata responsabile delle Risorse Umane, dr.ssa Anna Cavallone, ben 44 candidati dei quali alcuni occupano oggi prestigiosi posti di grande responsabilità nel Comune. E’ con particolare simpatia che ricordo due candidate, entrambi vincitrici del concorso  delle quali una fu la prima per avere superato la prova scritta di diritto amministrativo che, a detta del segretario generale e dell’intera Commissione, paragonabile ad una tesi di laurea, l’altra che, avendo dato precise ed esaurienti risposte alle domande degli  esaminatori, mi portò, con benevola cattiveria a rivolgerle una domanda di cui ero certo non avrebbe dato risposta: non fu così ed allora scherzosamente rivolto alla Commissione alla fine dell’esame  ebbi a dire: “questa è sprecata al Comune di Brindisi”. Ho voluto ricordare senza nostalgia e senza riferimenti alla gestione passata del Comune che non sarebbe peregrina la ipotesi che un Ente Pubblico come il Comune di Brindisi ipotizzasse la concreta evenienza di procedere a concorsi pubblici che, oltre alla rideterminazione della pianta organica, siano anche utili per una ripresa purtroppo stagnante della fase occupazionale riguardante che affligge la città.

dr. Franco Leoci

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