COLPO GOBBO: “SI’, LA CATTIVITA’ MI RENDE CATTIVO” – di Bastiancontrario

Ora capisco perché quei poveri leoni in gabbia vanno avanti e dietro. Lo faccio anche io, e tutti voi, da circa due mesi a questa parte. Ci hanno costretto a fare la vita dei nostri gatti: mangiare, dormire, lettiera e finestra. La liberazione dell’altro ieri (fase 1) è stata quasi una presa per fondelli, un assaggino di libertà che forse diventerà boccone tra una settimana (fase 2) Sette giorni all’alba, dopo una notte buia e tempestosa che, dicono i signori psichiatri, ci può aver causato malinconia e depressione. Depressione?? Nooo, ci ha procurato la bava alla bocca e un’incazzatura bestiale! E se poco poco andiamo a scoprire col tempo che tutti sti sacrifici esagerati non erano necessari, sprizzeremo veleno da tutti i pori e un giorno andremo a palazzo Chigi e canteremo a Giuseppi quello che canticchiava Figaro nelle nozze mozartiane “ Se vuol ballare, signor contino, il chitarrino le suonerò “, che altro non era se non la promessa di una vecita ti mazzati… Sono incattivito e furente, anche per certe piccole cose di cui nessuno parla. Allora ne parlo io e abbiate pazienza se non sono politically correct. Com’è che noi, come aspetto capilliforme, siamo ridotti a copie degli albanesi che sbarcarono qui a Brindisi nel 91 mentre Il Presidente Conte, Di Maio, Salvini e tutti gli altri bellimbusti che sbrodano in tv, medici inclusi, sono tutti belli in ordine con riga, ciuffo e sfumatura? Il solo mite Mattarellum si mostra col bianco crine alla vecchio pastore delle Madonie. Sempre a proposito di pelo cranico, c’è poi una cosa curiosa: Conte sfoggia il consueto crine da cavallo morello (ma si fa la tinta a casa?), così pure il Berlusca che non fa la tinta ma si fa bitumare il cranio (e chi glielo fa, la nuova fidanzatina?). Ancora a proposito del vegliardo, mummiesco cavaliere, mi pare che nessuno, sulla stampa libera o in tv o nei social, prenda a sonori fischi quelli delle reti Mediaset che, quando parlano del padrone, mostrano sue foto di vent’anni prima, come solo si faceva ai tempi di Mao in Cina o di Saddam in Iraq: Brindisi (Giuseppe, non la città), Barbara Palombelli (quella che per le sue gaffe anti Sud fa venire la pelle di Barbara) se non ve lo dice nessuno, ora ve lo dico io: fate schifo, lecchini e lacchè che non siete altro, vergognatevi!). Torniamo ai politici che si tingono i capelli. Clemente Mastella invece deve essere terrorizzato dalla ricrescita perché non si fa vedere in video da tre mesi. L’ultima mia stoccata domenicale è riservata alla consuetudine ormai irreversibile di far doppiare conferenze stampa, telegiornali e persino la Messa da apposite interpreti della lingua dei segni (non so perché tutte donne, alla faccia delle pari opportunità). Vorrei sommessamente far notare che i sordomuti (lo so perché conosco una coppia di diversamente audio-.sonori) sanno leggere benissimo il labiale, purché chi parla scandisca e non parli nell’imbuto. E comunque c’è sempre l’opzione del sottopancia che scorre in video. Che cacchio di necessità c’è di far fare quelle sceneggiate comico-isteriche alle damine che agitano le braccia come forsennate e spesso sembrano fare la caricatura a Proietti quando faceva la gag del linguaggio dei segni. Ci stiamo rovinando gli occhi con quelle mulinanti presenze sulla parte destra dello schermo, tanto che qualcuno mette subito un cartoncino nero con lo scotch per coprire il superfluo. Pensate che le interpreti per dire “riunione” fanno un movimento rotatorio con la mano, come se dovessero grattare il formaggio, per dire “defunto” girano indice e medio per aria , per indicare il “Senato” si mettono le mani a coppa sotto i seni…Gigi dove sei?

Bastiancontrario

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