Colpo gobbo: “Piccoli equivoci nostrani…” – di Bastiancontrario

Partita la gloriosa macchina da guerra Pro Loco & Company per il riconoscimento di Brindisi Capitale. Mentre a Roma l’On. Mauro D’Attis (faccia da bravo ragazzo ma di cui si dice sempre che è intelligente ma che può fare di più) avvia l’iter legislativo per la giusta causa brindisina, qui in città si parte alla grande col convegno, le bandiere, i proclami, i nastri e le cerimonie. Tutto fa brodo, viva il movimentismo, intanto “facimme ammuina”, poi qualcosa nascerà. Quelli che parlano bene  parlano di “brand” e di “marketing attrattivo”, l’uomo di strada  di “chiacchiere e tabacchiere e legno”, e si chiede cosa verrà in tasca al comun e cittadino. Quello che invece ha lasciato molto perplessi è la storia dell’intitolazione della banchina Grand Hotel alla consorte del reuccio in fuga Elena di Montenegro.

A me risulta che la gentile madama, a Brindisi, abbia fatto ciò che più o meno fanno le regine: te e pasticcini con le damazze di compagnia, visita al signor Vescovo e agli orfanelli, beneficenza varia e frequenti soste presso le sartine ( Elena andava in via Cappellini). Nessun  atto di particolare eroismo quindi … Ecco perché, quando si è diffusa la notizia dell’intitolazione di una banchina a suo nome, è nata un po’ di confusione e qualche equivoco. I soliti pensionati nullafacenti, quelli che fanno servizio H24 nelle strade e nelle piazze cittadine  occupando tutte le panchine possibili, a causa del duro orecchio da età avanzata, hanno equivocato in malo modo travisando parole e senso. “Atu sintutu, hanno didicatu na panchina alla reggina!” “ Ma a cine, a Margharita?” “Noo, a quedda ci didicarunu la pizza!” “Io aggiu ntiso“banchina”, no panchina, ed eti dedicata a Renato, lu tuffatore. “ Noni, non atu capitu nu cacchiu, la banchina eti dedicata a Montenegro, l’amaro”. “Basta, mo vi ticu iu lu giustu: l’hanno didicata  a Elena di Montenegro. Elena eti la mamma di Fabbio e di Nicola  Ravone, li pasticcieri di lu Casale, è Montenegro eti lu dolce ca edda si nventau durante la uerra … “. Potenza della saggezza popolare, forse intitolare la panchina a questa nostra operosa donna brindisina sarebbe stato più azzeccato!

                                                                                    Bastiancontrario

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