Colpo Gobbo: Brindisi bel suol d’amore… – di Bastiancontrario

Come esistono il Santo ed il piatto del giorno, così esiste la polemica del giorno. Quella fresca fresca riguarda la vicenda delle numerose interviste ai conduttori del programma televisivo di Rai 1 “Linea Verde”, delle dichiarazioni di circostanza molto cortesi, ma anche molto scontate, rilasciate dagli stessi, e dal corollario di reazioni dei brindisini registrate sul quell’implacabile tritatutto che è facebook. Tento di fare il punto della situazione, con la speranza do non essere frainteso . Ricapitoliamo: 1) Arriva in città la troupe di “Linea Verde”, fa il suo lavoro e, nelle pause, rilascia interviste tramite la coppia di conduttori Marcello Masi e Daniela Ferolla. Le domandine sono di circostanza, le risposte non posso che esserlo altrettanto. Se al soldato Bertoldo chiedete com’è il rancio, non potrete che ottenere la risposta “Ottimo e abbondante”. Se al bravo Marcello domandate com’è Brindisi, non potrà che rispondere “Bella, pulita, ordinata ed accogliente, e con dell’ottimo cibo…”. E’ la medesima risposta che avrebbe fornito a Purgatorio (provincia di Trapani) o a Casa del diavolo, “ridente” paesello in provincia di Perugia. Poi Marcello si lascia andare e sforna una goffa castroneria “ Se Brindisi fosse stata in America ( Se Parigi avesse lu mère …) avrebbero girato film e fiction sulla sua straordinaria storia …” Beh, veramente le storie ce l’hanno tutte le città, anche quelle piccine come Torchiarolo. La bella e disinvolta Daniela Ferolla, ai consueti complimenti, ha aggiunto la ciliegina della città “green”, che purtroppo indica più un’aspirazione ed una mozione di intenti che una realtà oggettiva. Sono certo che, sabato 15 dicembre, vedremo una trasmissione valida e ben fatta, proprio il contrario del deludente, stitico servizio mandato in onda lo scorso anno da “Sereno Variabile”. 2) Sui social, anche senza il segnale del generale Massimo Decio Meridio , si è scatenato l’Inferno. Molti hanno osservato, con critica ironia, che il nostro paese non è Bengodi, basta vedere la periferia. Per converso, gli integralisti stra innamorati “senza se e e senza ma”di Mamma Brindisi sono insorti, accusando di disfattismo chi ha osato dire che il re era nudo. Chi ha ragione? Quelli con la puzza sotto il naso e la matita rosso blu in mano o quelli con le fette di galbanino sugli occhi (e basta col prosciutto!)? Chi ama di più la nostra città, quelli che non si accontentano perché mirano all’Assoluto o chi invece si accontenta e gode di quello che passa il convento? Io penso che criticare in maniera oculata ed argomentata non significhi affatto “denigrare” ed essere “disfattisti”. Anzi, è esattamente il contrario, chi ama profondamente è sempre attento a vigilare, assistere, proporre, orientare, criticare e punire, ove necessario. Proprio come fa ogni bravo e responsabile genitore (categoria purtroppo al limite dell’estinzione) nei confronti degli amati figli. 3) In conclusione, vorrei affermare con massima chiarezza che è sempre opportuno stare ben attenti a salvaguardare l’immagine pubblica di Brindisi e a conservare sempre il senso di appartenenza e l’orgoglio di sentirsi figli della nostra terra e e della nostra comunità, fieri custodi del patrimonio artistico, storico, culturale, tradizionale lasciatoci dai nostri padri. Questi sono valori non negoziabili che tuttavia, proprio perché alti e nobili, non vanno confusi con il campanilismo di maniera, che ne rappresenta una sorta di interfaccia plebea e deleteria. I panni sporchi è giusto lavarli in famiglia, ma si devono lavare per bene …

Bastiancontrario

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