BRINDISI – Il Cobas di Brindisi ha fatto parte della delegazione regionale dello stesso sindacato che ha partecipato all’incontro a Bari con i responsabili del settore Sanità della Regione Puglia nella giornata di Venerdì 13 Aprile , i quali avevano il compito di esporre le decisioni assunte circa la nuova gara sulla ristorazione unica per tutta la Puglia.
La partecipazione Brindisina ha permesso di esporre oltre la propria contrarietà ai contenuti della nuova gara anche la gravità riguardante gli 8 licenziamenti che la Gemeaz Elior , ditta che gestisce l’appalto delle mense per la Asl di Brindisi, ha inteso realizzare aprendo già 2 mesi fa la procedura di mobilità.
Il Cobas ha sottolineato la contraddizione che la Regione da una parte inserisce la clausola della salvaguardia occupazionale nella nuova gara e dall’altra non richiama l’azienda alle sue responsabilità.
Anche se siamo in una fase di difficoltà dovuta al piano di riordino degli ospedali sono solo i guadagni ad essere diminuiti , il che non giustifica assolutamente i licenziamenti.
Il Cobas ha chiesto l’intervento della Regione Puglia per cancellare questa sbagliata ed inopportuna procedura di licenziamento.
Abbiamo esposto anche le gravi decisioni assunte da Gemeaz Elior che sceglie i suoi interlocutori , Cgil-Cisl-Uil, tagliando fuori illegalmente oltre al Cobas anche altre organizzazioni sindacali.
Il Cobas nel corso della riunione ha esposto le motivazioni di opposizione ai contenuti della nuova gara che prevede nel migliore dei casi 3 centri di cottura per tutta la Puglia istituendo una catena caldo freddo,insomma 4 salti in padella da proporre ai malati ed adesso anche ai dipendenti delle Asl.
La proposta Cobas è di valorizzare le mense già esistenti che sarebbero chiuse con la nuova gara e di avviare un percorso di internalizzazione , che viene però completamente escluso dalla cosiddetta politica.
Il Cobas respinge la provocatoria iniziativa dei licenziamenti della Gemeaz Elior e pensa che sia arrivato il momento di agire realizzando forme energiche di proteste.