Claudio Niccoli: “Bisogna avviare una sana e giusta politica di ricambio generazionale”

Claudio Niccoli

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Claudio Niccoli, trasmessa a titolo personale e non come coordinatore cittadino di Brindisi Prima di Tutto.

Lo” Tsunami”  politico che ha colpito il meridione e le isole ,dimostra se ce ne fosse ancora bisogna ,di come questa area del paese sia stata mortificata da politiche sbagliate da obiettivi mai raggiunti di occupazione giovanile e non ,da mancanza di investimenti pubblici necessari a migliorare la qualità dei servizi,come il potenziamento delle reti ferrate e stradali oltre a quello delle infrastrutture portuali.

La spinta propulsiva legata ai grandi insediamenti industriali degli anni 60 ed a quelli energetici successivamente, e’ terminata, non si è pensato ad un modello di sviluppo alternativo, capace di veicolare ed assorbire le richieste occupazionali ed imprenditoriali che giungevano come un urlo nelle orecchie di chi aveva responsabilità di governo .

Il Sud,è cresciuto culturalmente, ha iniziato una nuova fase di coscienza di autodeterminazione, di voglia di riscatto, che non vuole più passare attraverso le forche caudine della politica vecchio stampo e della burocrazia lenta ,impacciata elefantiaca, ma chiede opportunità trasparenti,giustizia sociale, qualità di servizi al passo con l’Europa, sana competitività di mercato,maggior controllo del territorio da parte dello Stato,più sicurezza.

La frantumazione del Ceto medio,sempre più povero e con sempre meno certezze, ha messo in moto un meccanismo di rabbia ,di ribellione e di delusione nei confronti di tutti i movimenti e partiti tradizionali, a vantaggio del Movimento 5 stelle e della Lega di Salvini entrambi pur nelle dovute differenze etichettate come movimenti di rottura,estremisti, populisti e demagogici.La gente esasperata ha creduto di votare per un cambiamento radicale, epocale, innovativo ,ma soprattutto di ricambio politico e gestionale.

Solo le rivoluzioni armate riescono a sovvertire velocissimamente un sistema ,un modo operandi, a scapito della democrazia e con pesantissimi prezzi da pagare in termini di vite umane.

Tutti gli altri sistemi democratici hanno bisogno di tempi  medio lunghi per attivare e realizzare i propri programmi, che il più delle volte lungo il loro percorso vengono stravolti,cambiati ,trasformati o peggio si adeguano a cambiamenti umorali.

Un esempio calzante è quanto successe con il passaggio dalla Prima alla cosi detta Seconda Repubblica,dove il tintinnio delle manette era musica dolce per la stragrande maggioranza del paese ,che ha creduto in un uomo  come Antonio DI PIETRO, nella sua  politica,fatta di programmi , di intendimenti ,di uomini diversi e trasparenti ,ma che nel momento della gestione ha sbagliato ,ha commesso errori ed è scomparso insieme al suo Partito.

Governare non è facile. La frustata terribile del voto di Marzo,o risulta determinante per far cambiare i partiti e movimenti rispetto alle esigenze della società,altrimenti il populismo e la demagogia cresceranno sempre di piu’,con difficoltà serie per la tenuta democratica del paese.

Bisogna ritornare a dialogare con il ceto medio della società italiana,mettendo in moto una serie di provvedimenti economici e di defiscalizzazione  per le famiglie,bisogna che la gente senta la presenza dello stato ,bisogna dare più sicurezza nel presente e nel futuro. Bisogna mettere in campo nuove politiche occupazionali,alzare sempre di più i livelli di qualità di servizi.

Bisogna avviare una sana e giusta politica di ricambio generazionale, che dia ai giovani le giuste responsabilità .Dobbiamo riappropriarci dei valori dello stare insieme,dell’inclusione sociale , dello stato sociale, insomma dobbiamo riportare L’uomo ,la famiglia al centro del dibattito politico,condannando estremismi e divisioni basate sulle diversità e le divisioni ,il percorso è arduo e difficile ,ma abbiamo l’obbligo di farlo.

CONDIVIDI

1 COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO