Cintura di sicurezza obbligatoria anche per le Forze dell’Ordine, ma non a Brindisi

BRINDISI – L’arte, la libera interpretazione, la massima espressione soggettiva. Già, ma non della legge.

A Brindisi, a quanto pare, la legge, almeno quella del codice della strada, si interpreta a proprio piacimento (vedi la segnaletica orizzontale e verticale di Via Del Mare, ndr).

Che vi siano cittadini ‘ribelli’, che non osservano le normative vigenti in materia di sicurezza stradale, è cosa ben nota (siamo in Italia!). Ma che, addirittura, chi dovrebbe dare il buon esempio, le bypassi, è troppo. Parliamo di alcuni componenti delle Forze dell’Ordine (senza, appunto, fare di tutta l’erba un fascio). Andiamo con ordine.

Il dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, il 22 dicembre 2010, mediante una delibera, ha ribadito che la modifica apportata all’art.172 del c.d.s., sull’uso obbligatorio delle cinture di sicurezza, nulla ha innovato riguardo all’uso delle stesse da parte degli operatori nelle Forze dell’Ordine, così come statuito dal comma 8.

L’esenzione dell’obbligo della cinture di sicurezza riguarda solo i casi di emergenza, escludendone, quindi, tutti gli altri.

Bene. Assodato ciò, a Brindisi, invece, pare che la normativa non sia arrivata. Molti cittadini hanno denunciato, presso la nostra redazione, il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza da parte di alcuni vigili urbani. Proprio coloro che, per specificare, elevano contravvenzioni ai trasgressori del c.d.s..

Brindisi, o chi per lei, dà ancora una volta l’immagine di una città che interpreta liberamente il codice della strada. Libera interpretazione, addirittura, posta in essere anche dagli addetti al controllo.

Tommaso Lamarina
Redazione

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