Cinema: all’Impero «Un anno con Salinger». Viaggio nella letteratura

È il film con cui il regista Philippe Falardeau fa rivivere sul grande schermo le pagine dell’omonimo romanzo delle memorie di Joanna Rakoff: «Un anno con Salinger» è il grande protagonista del fine settimana al Cinema Teatro Impero di Brindisi, in programma anche sabato 13 e domenica 14 novembre con spettacoli alle ore 18.15 e alle 20Ingresso euro 6, ridotto euro 4.50.

«Un anno con Salinger» è un coming of age che racconta un delicato momento esistenziale in cui la letteratura e i suoi rappresentanti hanno un ruolo insostituibile di maestri.

Siamo nella New York degli anni Novanta. Qui, dopo aver lasciato l’università per seguire il sogno di diventare scrittrice, Joanna (Margaret Qualley) viene assunta come assistente di Margaret (Sigourney Weaver), l’inflessibile agente letteraria di Jerome David Salinger, schivo autore di un classico leggendario come «Il giovane Holden». Il suo compito è quello di passare in rassegna l’enorme mole di lettere indirizzate al romanziere da tutto il mondo. Ma davanti alle parole emozionate dei fan, avviene un piccolo miracolo: Joanna si rifiuta di rispondere con l’impersonale lettera standard imposta dall’agenzia. E così, di nascosto dagli occhi severi di Margaret, la ragazza comincia a personalizzare le risposte con conseguenze imprevedibili, appassionanti, comiche e toccanti. La New York degli anni Novanta che si vede nel film «sembra più vicina a noi di quanto si immagini – ha spiegato il regista Philippe Falardeau a Berlino -. Il fatto è che con i computer e il digitale che stavano iniziando a conquistare tutti la parola scritta era ancora importante, così come parlare al telefono e dal vivo. Oggi invece contano solo i messaggi. Credo insomma che tanta gente possa identificarsi in questa storia di vent’anni fa, come potrà farlo tra vent’anni».

Margaret Qualley, che veste i panni di Joanna, ha sottolineato: «È stato facile. Avevo come base sia il libro che la conoscenza della vera Joanna con la quale potevo parlare quando volevo. Anche io poi a 16 anni mi sono trasferita da una piccola cittadina a New York per inseguire i miei sogni, ho vissuto un’esperienza simile, un cambiamento deciso di vita».

Sigourney Weaver ha fatto notare di non essersi ispirata a «Una donna in carriera» di Mike Nichols: «Ho solo amato il fatto che il film fosse una sorta lettera d’amore per il vecchio mondo letterario di New York, che forse ancora esiste da qualche parte. È stato emozionante muoversi tra scaffali di chi ha rappresentato Agatha Christie o Francis Scott Fitzgerald, autori e miti come loro. Nella giovane Joanna il mio personaggio – ha detto ancora l’attrice – ritrova forse qualcosa di sé. Anche se i suoi erano sicuramente tempi più difficili e la sua ambizione e spregiudicatezza era più grande».

Trailer su https://bit.ly/3kzEJgB

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO