BRINDISI – Ci aveva lasciato stamane, Rita De Vito, preside dell’istituto IPSIA Ferraris, mentre guidava i suoi ragazzi nel corteo che li avrebbe portati dalla scuola sino a Piazza Santa Teresa, in cui vi sono le sedi di Provincia e Prefettura.
Ci aveva lasciato anche con una fievole speranza, dato che alle ore 15:00 di oggi si sarebbe incontrata straordinariamente con sua Eccellenza il Prefetto, Annunziato Vardè, al fine di trovare una soluzione, seppure temporanea ma dignitosa, al problema della chiusura del plesso, a causa del più che probabile cedimento dei solai. E così è stato. L’incontro è avvenuto (“il prefetto ha preso davvero a cuore la nostra situazione e si sta mobilitando in tutti modi per la risoluzione del problema”, ci ha detto la preside) ma è “fumata nerissima”, ha affermato rammaricata la stessa De Vito.
All’incontro, hanno presenziato anche il dirigente comunale Gaetano Padula ed il comandante dei Vigili del Fuoco di Brindisi Michele Angiuli, che ha ribadito, ancora una volta, l’inagibilità della struttura.
“L’assise di oggi – ha dichiarato la dirigente scolastica – si è conclusa con un nulla di fatto. Il Prefetto è stato molto gentile a concederci questo incontro e si sta spendendo molto affinchè la situazione torni alla normalità, ma le condizione che ci hanno proposto non sono da prendere in considerazione. Come prima cosa – ha spiegato la De Vito – ci hanno offerto di spostarci presso una sala dell’ex ospedale Di Summa; anche quella stanza è pericolante ed inagibile, perché non a norma. Io non metto a rischio l’incolumità dei ragazzi. Tra l’altro, piena di faldoni che possono cadere da un momento all’altro. Quindi, dalla padella alla brace. Poi, ci hanno anche proposto l’Istituto Marinaio d’Italia, al Casale, quello che avrebbe dovuto ospitare la scuola Kennedy. Ma anche in questo caso non ci sono le condizioni, perché ci sono solo stanze per laboratori e non ci sarebbe nemmeno posto per tutti i ragazzi del Ferraris. Infatti, si tratterebbe di fare i doppi turni e cioè fare lezioni sia la mattina che la sera e ciò comporterebbe un forte handicap per tutti gli studenti, molti di fuori Brindisi ed altri lavoratori. Non si possono far tornare ragazzi di 14 anni alle 21:00 a casa. Così c’è il rischio dell’abbandono dello studio e non voglio che questo accada. Infine, è stata avanzata l’ipotesi di insediarci nella parte nuova del nostro istituto stesso, quella in cantiere, ma lì i lavori di messa a norma vanno per le lunghe e si parla di minimo 15 giorni di attesa. Io non mi demoralizzo e domani faremo lezione al Parco Cillarese, anche se non sarà affatto facile. Io ho chiesto ci venga dato l’ex Fermi – ha concluso la preside – ma per problemi burocratici e di scarsi fondi della Provincia, non è fattibile e mi chiedo ancora il reale motivo di questo diniego”.
Dunque, la palla (e che palla!) passa alla Regione, con l’auspicio che non rimanga alla finestra, ma che si adoperi per rimediare quanto prima a questo disagio.
Tommaso Lamarina Redazione |