Cgil-Cisl-Uil: “Considerare ogni strategia politico-industriale per il rilancio della società senza perdere un solo posto di lavoro”

BRINDISI – Le scriventi CGIL – CISL – UIL,  apprezzano l’impegno e la convinzione della Task Force Regionale sul diritto di concessione della cassa integrazione in deroga a centinaia di lavoratori, per i quali sono stati già stipulati accordi con le parti datoriali. La discussione di ieri sera, tra il Ministero del Lavoro e il Presidente della Task Force, dr Leo Caroli, è stata aggiornata a martedì p.v. .

I lavoratori interessati a tale discussione sono i 120  dipendenti della società partecipata Santa Teresa e tanti altri centinaia  in tutta la Puglia.

Tutti in trepidazione per il verdetto definivo da parte del Ministero del Lavoro che nel caso di negativo condizionerebbe la stabilità occupazionale come già annunciato l’Amministratore della società Santa Teresa.

Nel merito della vertenza Santa Teresa,  CGIL – CISL e UIL, chiedevamo  e ottenevamo, dalla stessa Società, acconti retributivi da erogare direttamente ai lavoratori poiché da tre mesi senza retribuzione sono a limite della sopportazione economica-famigliare; inoltre chiedevamo anche  un incontro in Prefettura di Brindisi e, per questo le scriventi ringraziano S.E. dr Valerio Valenti, che proprio giorno 9 u.s., convocava tutte le parti coinvolti nella vertenza. Durante il quale l’assessore regionale dr. Sebastiano Leo confermava il massimo impegno alla risoluzione del problema e informava tutti dell’incontro  del 12 aprile 2018, a Roma.

CGIL – CISL e UIL, nell’incontro del 9 u.s., facevano presente, che seppur importante la cassa integrazione molto comunque non è stato realizzato per il rilancio della società nel merito del  Piano Industriale, nemmeno l’opportunità data dai Fondi Europei aggravata dalla situazione che, nel passato, così come dichiarato dal presidente della Provincia, dr Tanzarella Domenico non sono stati affidati direttamente le attività alla Santa Teresa.

Pertanto le scriventi invitano tutti le parti in causa, aldilà del responso romano, a considerare ogni  strategia politico-industriale per il rilancio della società senza perdere un solo posto di lavoro. Così come in due parole nella stessa riunione un lavoratore gridava: VOGLIAMO IL LAVORO, si perché IL LAVORO rappresenta la dignità e la libertà e ognuno nel proprio ruolo di responsabilità non perda questa sfida.

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