Cgil: assemblea pubblica contro il razzismo

BRINDISI – Da sempre la raccolta firme è stato uno strumento di alta Democrazia che ha permesso ai cittadini  di sollecitare l’intervento Pubblico in materie a volte trascurate dalla politica o avversate dalla stessa, ma sempre condotta per principi nobili, costituzionalmente sanciti, se non universalmente riconosciuti.

In questi giorni a Brindisi si fa un uso – abuso di questo nobile istituto di democrazia, che nel passato è stato utile strumento per il riconoscimento di diritti sino ad allora neppure sanciti, tanto è che si è inteso avviare una raccolta firme contro la decisione assunta lo scorso 31 agosto dalla Giunta del Comune di Brindisi.

In questa decisione il Comune ha partecipato ad un Avviso del Ministero dell’Interno, dando la disponibilità a rendere la ex sede  della Delegazione Casale un luogo utile alla ospitalità di minorenni non accompagnati e neo maggiorenni.

Contestualmente una schiera dell’opposizione ha gridato allo scandalo non per la scelta, bensì perché il luogo prescelto sarebbe il Casale, quartiere molto bello e  composto da una popolazione  di livello culturale medio alto, che abita in lussuosi appartamenti, se non proprio in confortevoli ville.

Innanzitutto ricordo a me stesso che Brindisi ospita uno SPRAR fra i più importanti e strategici dell’intero  territorio nazionale, quindi una richiesta in tal senso appare più che opportuna, necessaria,  proprio per la funzione di città di frontiera e di accoglienza che da sempre Brindisi svolge.

Ma questo particolare evidentemente sfugge a coloro che si affannano  nel voler evitare “contaminazioni” nel loro quartiere.

Capisco che l’integrazione e l’accoglienza siano materie ostiche a chi vive arroccato nel lusso delle proprie residenze, semmai si può usare la  prestanza di questi uomini e donne sfuggiti agli orrori del proprio paese per i lavori più umili, ma sempre a dovuta distanza!

Bene, noi non abbiamo questi pensieri e mai ci rassegneremo a queste derive di conclamata xenofobia.

Come noi credo ci siano tanti abitanti del quartiere Casale che in questi giorni inorridiscono,  ascoltando i vaneggiamenti dei loro vicini.

Proprio il quartiere Casale, così ben strutturato e tanto agiato potrebbe essere di reale aiuto  nel creare opportunità  di integrazione  per ragazzini che non hanno famiglia e devono costruire dei punti di riferimento.

Raccogliere firme per affermare la chiusura verso i ragazzi bisognosi di altre realtà è la negazione di ogni principio di solidarietà umana e civile, un esempio negativo per i propri figli.

Pertanto, nell’auspicare che gli stessi abitanti del quartiere Casale respingano queste iniziative xenofobe e fasciste, figlie di una politica anticostituzionale, invito  tutti coloro che non sentono di avere questo pensiero a partecipare ad una assemblea pubblica che terremo sul quartiere Casale nei prossimi giorni, ed in cui sarà possibile spiegare il ruolo dello SPRAR,  la funzione delle case di accoglienza  per minori non accompagnati e l’eventuale ruolo che TUTTI i cittadini del Casale potranno avere nella educazione ed orientamento dei ragazzi ospiti.

In buona sostanza vi verrà data l’opportunità di aiutare in casa Vostra persone bisognose,  conoscendo i minori per  cui ci si adopera.

A tal proposito sin da adesso invitiamo tutte le associazioni,  i sindacati ed i cittadini a condividere questa nostra iniziativa di civiltà ed a forte impatto democratico, impegnandoci a comunicare con ogni mezzo giorno ed ora della assemblea pubblica.

Il Segretario Generale Cgil Antonio Macchia

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