Centro riabilitazione Ceglie M., Caroli: “La replica della Asl Br è la conferma che ci sono problemi nella gestione. L’assessore piemontese venga a riferire immediatamente”

Luigi Caroli

“Dopo la replica della Asl Br diventa urgente convocare in Commissione Sanità l’assessore Raffaele Piemontese, che continua a non dire una parola su leggi regionali – da lui sostenute insieme all’assessore ombra alla Sanità Fabiano Amati – che sono state impugnate dal Governo nazionale per manifesta illegittimità costituzionale <nella sua interezza>. Il riferimento è al passaggio da privato (Fondazione San Raffaele) al pubblico (Sistema Sanitario Regionale, gestione alle Asl) del Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica e delle Rsa di Troia e Sannicandro.

Prima di entrare nel merito della replica della Asl Br è opportuno rilevare che sulle due impugnative la Regione non solo non ha fatto sapere come intende ‘difendersi’ per ribadire i principi delle leggi regionali (ha fatto, per esempio, incontri con esponenti del Governo? Vi è già un carteggio fra le due Istituzioni?), ma, da quello che ci sembra di capire, non ha dato disposizioni alle Asl di Br e Fg su come muoversi. La domanda delle domande è quindi: se la Consulta dovesse dichiarare incostituzionale le leggi regionali le delibere che la Asl Br ha prodotto che fine/danni fanno?

E veniamo al merito della nota della Asl Br. A nostra memoria il Piano di Riordino Ospedaliero prevedeva 60 posti letto con codice 75 (pazienti con gravi traumi cranio encefalici e altre gravi cerebro lesioni) e 45 posti codice 56 (pazienti affetti da gravi traumatismi che hanno bisogno di assistenza sanitaria continua) di cui 9 in day hospital. Ieri la Asl Br ha comunicato che per i codici 56 sono previsti 40 posti, cinque in meno, mentre per i codici 75 sono contemplati 45 posti, 15 in meno… salvo poi aggiungere che ce ne sarebbero 33 a disposizione. La matematica non è sicuramente un’opinione, ma è evidente che assicurare la salute e l’adeguata assistenza sanitaria sì.

Conti alla mano con tutti i posti letto (cod. 56 e cod. 75) occupati prima dello scorso maggio, quando il Centro era gestito dalla Fondazione, il costo annuale era di 12,5 milioni. La legge regionale per tutta la gestione ne ha previsti solo 9,5. Non si possono fare le nozze coi fichi secchi: l’internalizzazione ha bisogno di ulteriori risorse. La Regione li ha? Oppure non avendoli sta tagliando sui ricoveri? E per i 33 posti letto a disposizione la Asl Br ha personale sanitario sufficiente o per lo stesso motivo si rimandano altrove i pazienti?

È evidente che chi ha fatto di questa operazione un cavallo di battaglia elettorale e che ha promesso ai dipendenti di ‘promuoverli’, facendoli passare da dipendenti privati a dipendenti pubblici, oggi punta a distrarre l’attenzione dei pugliesi, e in modo particolare dei brindisini, con spot a effetto: non ci sentiamo orfani di nessuno. Ma qui in Puglia gli unici orfani sono i pugliesi senza una sanità degna di questo nome! Al paziente e alla sua famiglia poco importa se la struttura è gestita da un privato, da un ente ecclesiale o dalla Regione direttamente. Quello che vogliono e meritano è una salute che metta i cittadini al centro.

E, quindi, ribadiamo con urgenza al presidente della Commissione Sanita, Mauro Vizzino, la richiesta di calendarizzare l’audizione per fare chiarezza sui numeri e su tutto”.

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