Castello Alfonsino: telecamere collegate con le forze dell’ordine ed un piano gestionale decennale per farlo decollare

BRINDISI – La Soprintendenza ha impostato il lavoro di recupero dell’isola di S. Andrea su due livelli: il primo punta a restaurare al meglio – attraverso le irrisorie risorse a disposizione – il Castello e l’Opera a corno ed a respingere l’assalto di ladri e vandali; il secondo mira a garantire una destinazione d’uso e quindi un futuro all’intero complesso, approntando un piano di gestione dettagliato e concreto, che punti alla diversificazione delle funzioni ed alla ricerca di partner pubblici e privati.

Riguardo il primo aspetto, le telecamere di videosorveglianza installate da qualche tempo e collegate all’Avvisatore marittimo paiono già fungere da deterrente (o forse le incursioni si sono attenuate perché è già stato portato via tutto), e presto ne verranno installate altre sulle mura più alte, che nelle intenzioni dovranno essere collegate direttamente con le sale di controllo delle forze di polizia.

Insieme a questo intervento, al piano terra verrà predisposta una sala attrezzata per la guardiania (prevista al momento solo negli orari d’ufficio), mentre nella vecchia cappella verranno collocate attrezzature multimediali che racconteranno la storia del Castello e della città. A tal proposito, l’architetto Ressa ha annunciato che la cappella, al momento piuttosto fatiscente, diverrà un vero gioiellino.

Rispetto alla destinazione d’uso, invece, l’ultimo tavolo tra i vari enti si è tenuto il 31 gennaio scorso: l’obiettivo è quello di trasferire l’area dal Demanio al Comune, ma ciò potrà avvenire solo in presenza di un piano di gestione economico-finanziaria che abbia una sostenibilità di almeno 10 anni. Assieme agli usi museali, pertanto, è necessario contemperare usi commerciali che possano produrre ritorni economici per i potenziali investitori privati.

La Soprintendenza ed il Segretariato regionale del Mibact sono già a lavoro per individuare le soluzioni opportune, ma il percorso sarà lungo e pieno di ostacoli. Come emerso nel corso della conferenza stampa di stamani, infatti, il Castello Alfonsino non è comparabile agli altri manieri, ma deve essere piuttosto considerato come una vera e propria cittadella, la cui gestione comporta oneri e spese correnti probabilmente sproporzionati rispetto ad una realtà economica come quella brindisina. La sfida, però, va giocata fino in fondo, perché se dovesse essere vinta potrebbe cambiare la storia della città e dell’intero territorio.

Andrea Pezzuto

 

 

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