BRINDISI – Non si placano le polemiche dopo il nostro articolo del 24 marzo scorso (https://www.newspam.it/lidl-siamo-sicuri-che-la-licenza-sia-a-norma-intanto-mentre-il-piccolo-commercio-muore-il-comune-rilascia-autorizzazioni-per-altri-centri-commerciali), nel quale ponevamo un interrogativo: ma la licenza rilasciata alla Lidl per aprire è regolare?
Subito dopo, era intervenuto il capogruppo di Alternativa Popolare Teodoro Pierri, il quale chiedeva spiegazioni su questa storia ma, soprattutto, annunciò che avrebbe fatto una richiesta di accesso agli atti, non solo per la Lidl, ma anche per il Conad.
Oggi, il consigliere ha presentato e protocollato una interrogazione consiliare con risposta scritta al sindaco Angela Carluccio, nella quale – nel premettere che “negli ultimi tempi abbiamo assistito nella nostra città al proliferare di strutture di vendita di medie e grandi dimensioni” e che “il fenomeno non può non destare preoccupazioni in quanto hanno a cuore la tutela dei commercianti brindisi”, chiede di sapere “in quale date sono state rilasciate le autorizzazioni amministrative alla Lidl e alla Conad e se nel farlo si sono tenute nel debito conto le previsioni urbanistiche per le aree di localizzazione degli interventi; quale è stato il parere espresso dalla amministrazione comunale in sede di conferenza dei servizi per l’estensione del nulla osta regionale del centro commerciale BRINPARK anche al settore alimentare; se le suddette autorizzazioni e pareri fossero conformi al Piano urbano del commercio che parrebbe prevedere il categorico divieto di nuove strutture di medie dimensioni, qualificabili come M2 e M3 di tipo alimentare e misto; quale sistema di calcolo è stato utilizzato in sede di rilascio delle autorizzazioni laddove ciò sia avvenuto per accorpamenti e successivi trasferimenti; infine di volere acquisire e rendere pubblici gli elenchi del personale assunto presso la LIDL le varie strutture ricomprese nel BRINPARK al fine di verificare la presenza di cittadini residenti a Brindisi atteso il livello preoccupante di disoccupazione raggiunto nella nostra città”.
Lodevole l’iniziativa di Pierri, ma è spontanea una domanda: dov’erano i politici quando si programmavano e si cantierizzavano gli insediamenti? Come al solito si chiude la stalla dopo che i buoi sono scappati. Ammesso che ci siano state irregolarità, le strutture ormai ci sono (o ci saranno a breve) e sono funzionanti. Ci saranno denunce, esposti, magari qualche condanna…. ma finisce che, con il ricatto occupazionale (peraltro molto marginale) si sanano le difformità e le storture. Il politico di turno (novello Don Chisciotte) che ha sollevato il polverone rimane appagato del consenso mediatico guadagnato a costo zero e finisce con la logica del “vogliamoci bene” e di “una mano lava l’altra”. La struttura rimane li, funzionante in barba a tutte le polemiche e agli atteggiamenti sdegnati. L’obiettivo di insediare l’attività e fare terra bruciata intorno per impedire l’insediamento dei concorrenti è raggiunto, così come è accaduto per la vicenda della nota spiaggia sulla costa nord di Brindisi, che rimarrà unica nella zona.
Un’ulteriore considerazione. Gli effetti del Piano del Commercio sono catastrofici. E’ logico pensare che il Piano del Commercio è errato. Forse sarebbe il caso di riformularlo in maniera più oculata.