BRINDISI – Dopo l’articolo di newSpam del 24 marzo scorso (https://www.newspam.it/lidl-siamo-sicuri-che-la-licenza-sia-a-norma-intanto-mentre-il-piccolo-commercio-muore-il-comune-rilascia-autorizzazioni-per-altri-centri-commerciali), nel quale paventavamo irregolarità nel rilascio delle autorizzazioni alla Lidl, la Confesercenti Brindisi presieduta da Simona Petrosillo ha chiesto l’accesso agli atti presso gli Uffici dell’Assessorato alle Attività Produttive per fare luce sulla vicenda che presenta diversi punti oscuri. La richiesta è arrivata proprio questa mattina.

Lidl

Nella nostra inchiesta, infatti, avevamo fatto notare come, nel Piano del Commercio che fu approvato con delibera n. 66 di Consiglio comunale del 6 agosto 2013 (e che disciplina proprio la possibilità di realizzare nuove medie strutture di vendita, nel settore alimentare e misto, e nuove medie strutture nel settore ‘no food’, ndr),  emergeva un dato importante e, cioè, che “il calcolo delle superfici di medie strutture di vendita di tipo alimentare misto eventualmente attivabili nel territorio del Comune di Brindisi, anche con riferimento al più ampio bacino commerciale del circondario, restituisce una impossibilità assoluta di nuovi insediamenti di questo tipo”.

Sempre nel Piano del Commercio, alla pagina 88, si leggeva anche che “già in sede di valutazione della consistenza commerciale era apparso chiaro che la concentrazione di medie strutture di vendita del tipo alimentare e misto, risultava piuttosto ipertrofica, sia in riferimento alla dotazione di servizio per i consumatori che in riferimento all’indice di equilibrio commerciale tra medie strutture di vendita ed esercizi di vicinato di tipo alimentare e misto”. Ragion per cui il Consiglio comunale aveva sancito di “non procedere ad autorizzazioni di nuovi insediamenti di medie strutture di tipo alimentare e misto di tipo M2 ed M3”.

Ma cosa è accaduto, invece? E’ successo che Lidl ha acquistato due licenze di vicinato da 250 metri. In che modo? In data 22 luglio 2015, l’azienda ha chiesto autorizzazione per una licenza M1, da 600 metri quadrati, e l’ha ottenuta in data 11 aprile 2016, rilasciata dal Comune di Brindisi – Settore Attività Produttive. Successivamente, ovvero in data 24 agosto 2016, Lidl ha chiesto un’altra autorizzazione, con richiesta di accorpare due esercizi di vicinato, unendo, cioè, due SCIA da 250 metri quadrati alla precedente autorizzazione da 600 metri quadrati. Di fatto, eludendo la legge e diventando per ‘magia’ un M2.

Sulla vicenda era anche intervenuto il capogruppo di Alternativa Popolare Teodoro Pierri che prima ha chiesto gli atti propedeutici alle autorizzazioni concesse alla Lidl, così come anche a Brin Park e Conad e, successivamente, aveva anche presentato, in data 29 marzo scorso, una interrogazione consiliare con risposta scritta al sindaco Angela Carluccio, nella quale chiede di capire quale è stato l’iter che ha portato alle autorizzazioni.

Oggi, a chiedere lumi, è la Confesercenti.




Redazione

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