CARO FLAVIO TI SCRIVO … (LETTERA APERTA A UN POVERO BILIONARIO AMMALATO) – di Bastiancontrario

Caro Flavio ti scrivo, così mi distraggo un po’. Molto illustre geometra Briatore, come vede la chiamo per nome non osando definirmi amico per mancanza di requisiti: il mio modesto reddito annuo a soli tre zeri, non consente infatti tale beneficio. Come tutti, trepido per le sue condizioni di salute e mi auguro sinceramente che possa riprendersi al più presto per tornare al timone del suo Yacht e del suo impero imprenditoriale. Vedi caro Flavio cosa ti scrivo e ti dico e come sono contento. Già, sono contento del fatto che sta guarendo da quella che l’ironico De Luca ha definito “prostatite ai polmoni”, anche se lei non mi è affatto simpatico e non condivido il suo modo di pensare e di fare. Vede geometra, è sbagliato ritenere che la gente comune invidi i ricconi del suo calibro. Almeno il sottoscritto, mi creda, ha più considerazione per gli uomini di impresa discreti, operosi e meno pittoreschi di quanto non sia lei, piemontese davvero anomalo rispetto alla tradizione che ci ha regalato personaggi austeri e frugali del calibro di Cavour e D’Azeglio, di Cesare Pavese e Franco Cordero. Per non parlare poi dei cuneesi, da Ezio Mauro a Giorgio Bocca e a Piergiorgio Odifreddi. Lei invece ha più i caratteri dei bauscia milanes o di quei palazzinari romani immortalati nelle commedie di Vanzina: sbruffone, esibizionista, con quella faccia a metà tra un Califano di montagna e un boss delle cerimonie, non molto incline alla cultura,se non a quella del danaro e della bella vita. La sua filosofia si richiama direttamente a quella del marchese del Grillo:”Io so io, e voi non siete un caxxo”. Ecco perché si è poi allargato a sostenere che gli uomini con conto in banca modesto sposano donne cesse. Sarà anche così, ma queste spose “normali” non cornificano i propri uomini come le vostre sculettanti giovani vamp, né gli rapinano una barca di “dné” per “Tratta mento di fine rapporto”. E’ quello che è successo al suo sodale Berlusca, al Tronchetti Provera a Lapo Elkianne a tanti altri “drittoni” della jet society. Lei vive la sua dorata esistenza tra Kenia, Costa Smeralda e Monte Carlo: come mai, le chiedo, non si è fatto ricoverare all’ospedale di Malindi o di Arzachena e se ne è andato invece al San Raffaele di Milano? Cos’è stata, una botta improvvisa di italianità o un omaggio postumo a don Verzè, singolare figura di prete- imprenditore più volte condannato per truffa e corruzione? Caro Flavio ti scrivo, e lo faccio senza alcun astio ma solo con una netta riprovazione per il suo modo di essere e di agire al mondo. Ora lei è convalescente e, passando dalla macarena alla quarantena, sconta il suo periodo di isolamento ospite presso l’ amica e socia Daniela, che se fosse chiamata col suo vero cognome, Garnero e non con quello del suo primo marito, Santanché, forse sarebbe meno richiesta e considerata. Mi auguro vivamente che la stretta convivenza con la sosia della Morticia Addams non provochi gelosia da parte del fidanzato di lei principe Dimitri (cugino del conte Danilo da Pontevedrina? (Per favore, per evitare tentazioni da parte di un macho di lungo corso qual è lei, dica alla Danielina di non indossare più quella ridicol-sexy tutina rossa da discoteca…). Si rimetta, illustre geometra, e nel frattempo mediti, rifletta sul significato della vita e delle cose fatue che intorno ad essa girano. Ormai ha una certa età, potrebbe anche mollare tutto e ritirarsi a vita spirituale. In fondo Bose è a quattro passi dalla sua casa natale di Verzuolo ed Enzo Bianchi l’accoglierebbe a braccia aperte…

Bastiancontrario

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