Caos Mensa, il sindacato: “Adesso basta: parliamo noi”

BRINDISI – “E’ forse un pretesto per alleggerire il numero delle maestranze e per ricavare maggiore profitto dall’appalto?”. E’ l’interrogativo il sindacato Ugl Terziario rispetto alla Markas, la ditta che si occupa del servizio di refezione scolastica per conto del Comune di Brindisi e che in questi giorni è nell’occhio del ciclone per due ordini di motivi: la vertenza che oltre il 50% dei dipendenti le ha intentato, contestandole la riduzione del monte ore, e la ormai nota (e triste) vicenda che venerdì scorso ha visto il rinvenimento di pezzi di vermi (millepiedi) nei piatti di tortellini in brodo di due bambini.

E’ la prima volta, dopo tanto tempo, che il sindacato scende direttamente in campo sulla questione. Nella nota, infatti, a firma del segretario provinciale Annarita Crudo, si legge che “alla luce del clamore sollevato in questi giorni, a tutela dei lavoratori interessati e per debita conoscenza, precisare quanto segue. Iniziamo innanzitutto dai fatti: come tutti ormai sappiamo, durante il primo turno di mensa un bambino ha detto alla maestra che nel suo piatto c’era qualcosa. Quello rilevato nel piatto del bambino e consegnato dal minore stesso viene consegnato dalla Preside alla Markas.  Poi, durante l’altro turno, sembra sia stato trovato un altro verme: il condizionale è d’obbligo in questo caso, visto che di questo non vi è alcuna notizia e non si sa che fine abbia fatto. Ora, saranno le autorità competenti, sempre se sicura la provenienza di quanto esaminato, a pronunciarsi su quanto trovato e si è ancora in attesa di questi risultati e di quelli dei NAS. Appare, oggi, veramente assurdo e strumentale – scrive l’Ugl – la presa di posizione dell’azienda che, da una parte dichiara di voler attendere l’esito delle analisi del corpo estraneo ritrovato, riservandosi di intraprendere eventuali azioni e, dall’altro, sospende sine die, i lavoratori addetti alla somministrazione (tre – e non due – come ha anticipato ieri da newspam: due addette mensa e l’autista del mezzo addetto anche allo sporzionamento, ndr). Ha forse cercato un pretesto per alleggerire il numero delle maestranze e ricavare maggiore profitto dall’appalto?” – si chiede la Crudo. “Sono due anni circa che si lavora con una riduzione dell’orario di lavoro e nonostante tutto non si è verificato alcun episodio di tale natura; abbiamo pazientemente atteso che la ditta si determinasse al ripristino delle ore perse e, fiduciosi dell’operato della Magistratura, senza voler porre in essere azioni sindacali che avrebbero sicuramente inciso sull’utenza. Abbiamo inoltrato le nostre lamentele e richieste affinchè sia un giudice ad esprimersi positivamente o negativamente sulla vicenda. Continuiamo pertanto a svolgere il nostro lavoro con abnegazione e professionalità, come facciamo da oltre vent’anni, indipendentemente dal nome e cognome del datore di lavoro, nella consapevolezza che l’obiettivo primario è la salute dei bambini, fra i quali – conclude l’Ugl – ci sono e ci sono stati anche i nostri figli”.

Infine, una precisazione da parte della redazione di newspam: nessuno ha mai voluto instillare il dubbio che i lavoratori abbiano potuto mettere in atto, a spese e sulla pelle dei bambini, una azione così riprovevole come quella di mettere artatamente i vermi nei piatti dei bambini. Non siamo stati noi a fare illazioni di questo tipo. Siamo consapevoli che i dipendenti sono impiegati nel servizio mensa da oltre vent’anni e che “la vertenza” con la Markas è datata nel tempo, per cui i lavoratori avrebbero potuto, in tutto questo periodo, servirsi di azioni di protesta e/o scioperi, ma hanno ritenuto più percorribile la strada della magistratura quale organo terzo nella vicenda”.

 

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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