Cala Materdomini: il giallo si infittisce. C’è il rischio che i lavori si protraggano molto oltre il termine fissato. Ecco perché…

BRINDISI – I lavori a Cala Materdomini si tingono di giallo: da una ventina di giorni, infatti, il ritmo incalzante ammirato nelle prime battute ha lasciato posto all’immobilismo. Nell’area di cantiere, da un paio di settimane, non si vedono più operai e mezzi: le motivazioni alla base di tale situazione, però, sono contrastanti.

Si parla con insistenza di una presunta aggressione subita da uno degli operai della ditta Carparelli, circostanza confluita effettivamente in una denuncia ai Carabinieri ed in un fascicolo girato dapprima alla Polizia Locale e successivamente – da quest’ultima – alla Procura.

Gli elementi che fanno tingere di giallo la vicenda sono essenzialmente due.

Intanto le testimonianze oculari (corroborate dalla registrazione di video) di alcuni agenti della Polizia Locale e della Polizia di Stato, i quali, presenti sul posto nel momento in cui si provvedeva all’esecuzione delle procedure di demolizione di un manufatto abusivo presente nell’area di cantiere, avrebbero notato un atteggiamento sostanzialmente tranquillo da parte degli abitanti del fabbricato. Ciò, contrasterebbe con le allarmanti ricostruzioni effettuate dalla ditta e da alcuni dipendenti comunali, allertati per le voci che giungevano dal cantiere. Tali relazioni di servizio degli agenti, ovviamente, sono state inserite nel fascicolo inviato alla Procura.

In secondo luogo, strane appaiono alcune circostanze tecniche emerse dagli incontri tra il Comune e la ditta. A seguito delle lamentele di quest’ultima, che aveva abbandonato il cantiere perché non si sentiva tutelata a dovere, il Commissario Santi Giuffrè avrebbe convocato una riunione nei giorni scorsi per cercare di comprendere la realtà dei fatti e trovare le misure idonee per sbloccare l’impasse. Così, per consentire agli operai della Carparelli Costruzioni di tornare sul cantiere in tutta tranquillità, nel corso della riunione si era deciso di impegnare alcuni agenti della Polizia Locale nelle residuali operazioni di sgombero. Nel giorno e nell’ora stabiliti nell’incontro in Comune, però, nessun operaio della ditta si sarebbe presentato sul cantiere. Poco dopo, presso gli uffici comunali sarebbe pervenuto un fax inviato dalla ditta dove la stessa ribadiva che nonostante le rassicurazioni ricevute e la presenza degli agenti della P.L. non si sentiva comunque garantita ed al sicuro.

Cosicché, mercoledì scorso è stata convocata un’ulteriore riunione in Comune tra le parti, nel corso della quale, però, la ditta ha sollevato criticità di altra natura, ovvero tecnica. Tra questi, le necessità di effettuare le operazioni di caratterizzazione della sabbia, le quali devono passare dal vaglio dell’Arpa e per le quali sono necessarie alcune settimane di tempo. Oltre a questa circostanza, poi, ve ne sarebbe un’altra ancora più “spiazzante”: la Carparelli Costruzioni, infatti, avrebbe espresso forti dubbi sulla possibilità di effettuare il trasporto di sabbia nel periodo estivo, date le problematicità legate alla viabilità che si verrebbero a creare. I camion che dovrebbero giungere a Cala Materdomini per portare la sabbia, infatti,  dovrebbero essere all’incirca 5 al giorno, ognuno con un carico da 25 tonnellate di sabbia. Tali operazioni, secondo la ditta, sarebbero inconciliabili con il periodo, e sempre stando alla ditta tale criticità sarebbe già stata sollevata a monte. Per il Comune, però, è immaginabile che le cose non stiano così.

Ora, al di là delle reali ragioni alla base dell’interruzione dei lavori, se tutto ciò dovesse essere confermato risulterebbe davvero difficile comprendere come possano sorgere equivoci del genere a cantiere in corso. Spiegazioni ufficiali provenienti dalle parti in causa sarebbero oltremodo gradite da tutta la cittadinanza. D’altronde, il disciplinare di gara parla chiaro: i lavori devono concludersi entro 100 giorni dalla consegna dell’area da parte del Comune.

Andrea Pezzuto

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