Brindisi, poliziotti indagati dopo conflitto a fuoco; Gemmato: “FdI offre patrocinio per difendere i nostri uomini in divisa”

BRINDISI – “Noi di Fratelli d’Italia restiamo basiti per l’iscrizione nel registro degli indagati dei poliziotti coinvolti nel conflitto a fuoco di venerdì a Brindisi e offriamo loro il patrocinio perché possano difendersi dallo Stato”. E’quanto dichiara il deputato pugliese di Fratelli d’Italia Marcello Gemmato. “Cinque malviventi tentano di scardinare con dell’esplosivo un bancomat, intervengono i nostri uomini in divisa, ne scaturisce un conflitto a fuoco, un malvivente muore. L’epilogo di tutto questo qual è? I nostri poliziotti indagati. Uomini che per poco più di 1000€ al mese rischiano la vita e vengono messi sotto accusa da parte dello stesso Stato. Noi di Fratelli d’Italia ci opponiamo a questo paradosso. Saremo -conclude Gemmato- sempre al fianco dei nostri uomini e delle nostre donne in divisa per salvaguardare la sicurezza della nostra nazione”.
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1 COMMENTO

  1. Il deputato di FdI farebbe bene ad aggiornarsi sulle leggi vigenti. In altri momenti ho già commentato che l’indagine deve anche verificare se il morto era in possesso di un arma e se questa ha sparato. Altrimenti non si capisce come sia andata. Certamente il morto non era in fila al bancomat per prelevare, ma da questo ad un atteggiamento che sotto sotto ricorda quello da “giustiziere della notte” ne corre. Quindi l’inchiesta serve anche e sopratutto ai poliziotti coinvolti per fugare eventuali maldicenze e sospetti. Buona certamente l’iniziativa di patrocinare i due poliziotti indagati. Per la verità, in altri paesi meno garantisti ma più democratici di noi, il tutto viene gestito all’interno del corpo di polizia, accusatore e difesa, almeno ad un certo livello. Quindi sarebbe un fatto interno ad un corpo dello stato. Purtroppo la cronaca ci ha ormai abituati a vedere gli avvisi di garanzia come fossero sentenze definitive. E di questo i signori politici, di qualunque schieramento, sono abbondantemente colpevoli.

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