BRINDISI – I consiglieri comunali Giuseppe Cellie e Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune e Sinistra per Brindisi intervengono sulla spinosa questione dell’Università a Brindisi.

“Ancora una volta – scrivono in una nota – la presenza dell’Università a Brindisi è messa in discussione. Con grande rammarico abbiamo letto l’ultimatum che il Prof. Zara, rettore dell’Università del Salento, ha posto a Provincia e Comune e anche Regione. Un milione di euro entro gennaio pena lo stop dei due corsi di laurea rimasti in Cittadella della Ricerca: la Triennale in Ingegneria Industriale e la Magistrale in Ingegneria Aerospaziale. E’ vero il Rettore ha ragione. Tutti gli attori in campo a partire dagli Enti Locali debbono fare la propria parte, ma condividerà il Rettore Zara che anche l’Università del Salento , e si badi bene del Salento e non di Lecce deve fare la sua parte. Quando il Rettore dice che a fronte del mancato pagamento del milione di euro i corsi  si trasferiranno a Lecce sa bene che il Corso Magistrale in Ingegneria Aerospaziale si svolge solo ed esclusivamente a Brindisi. Il suo trasferimento a Lecce non ne azzera il costo, non essendo un doppione. Gli stessi docenti sarebbero a carico dell’Università per sostenere lo stesso corso a Lecce. E lo stesso vale per il corso Triennale per Ingegneria Industriale, corso tenuto da molti docenti che insegnano sia a Lecce che a Brindisi e che non percepiscono due stipendi, ma solo dei rimborsi spese per essere presenti anche a Brindisi. Con ciò – proseguono i due consiglieri di opposizione – vogliamo dire al Rettore che occorrerebbe una rendicontazione puntuale degli effettivi costi imputabili alla sede di Brindisi . L’Università ha uso gratuito dei locali, delle utenze e dei costi per il personale di guardiania e di pulizia. Su questi ultimi vi è un problema che potrebbe rientrare con la Regione che si disse disponibile a farsene carico. In definitiva non si dovrebbe parlare quindi del milione di euro  ma dei  costi extra  per la presenza a Brindisi a carico dell’Università del Salento che sono quelli legati ai docenti la gran parte dei quali restano immutati se le attività si trasferiscono a Lecce. Diminuirebbero solo i rimborsi per gli spostamenti e per il “ sacrificio” richiesto per svolgere la docenza fuori Lecce, perché ripetiamo il Corso di Ingegneria Aerospaziale sarebbe tenuto a Lecce dagli stessi docenti ( con le stesse retribuzioni) così come gran parte dei docenti di Ingegneria Industriale svolgono la loro attività in parte a Brindisi e in parte a Lecce. Ricordiamo al Rettore che in questi anni l’Università del Salento con i soldi versati dal Comune e Provincia ha anche fatto numerose assunzioni di personale amministrativo per la sede di Brindisi alcuni dei quali lavorano full time o part time  a Lecce. Spesso inoltre si chiede ai privati, alle aziende del settore di contribuire. Ebbene l’Avio Aero  che come tutti sanno ha uno stabilimento a Brindisi ha chiuso un accordo con quella del Salento per sostenere un indirizzo di un corso di laura in Ingegneria . Corso che si tiene a Lecce, con i contributi di un’azienda presente a Brindisi. Si comprende come quindi la presenza a Brindisi dell’Università del Salento a Brindisi non è solo una questione economica, che pure vi è ma non nella misura del milione di euro,  ma anche di scelte e responsabilità. Se l’Università di Lecce ha scelto come atto politico di ridenominarsi in Università del Salento è perché ritiene strategico puntare e sviluppare la sua presenza nell’intero Salento, Brindisi compresa. Pensiamo quindi che l’Università se vuole essere del Salento debba fare la sua parte insieme agli Enti Locali e Regione. Invitiamo quindi  – conclude la nota – tutti i rappresentanti di Comune, Provincia, Regione ed Università a trovare un accordo che non sia solo economico, ma riguardi anche lo sviluppo del nostro territorio”.

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