Brindisi, area archeologica S.Pietro degli Schiavoni. Bozzetti (M5S) scrive alla Capone

Oggetto: Interventi per la fruibilità immediata dell’area archeologica di S. Pietro degli Schiavoni e necessaria programmazione regionale su turismo e cultura.

Spett.le Assessora Loredana Capone,

Le scrivo non solo in qualità di Consigliere Regionale ma anche e soprattutto da cittadino per segnalare nuovamente una serie di disservizi e problematiche che interessano i luoghi della cultura e del turismo della Città di Brindisi, al fine di chiedere un suo intervento e individuare delle possibili soluzioni sulla vicenda in oggetto che, di seguito, mi appresto a condividere.

Come emerso da alcune dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa in data 26 luglio dalla dott.ssa Maria Piccarreta (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto)l’attenzione dei cittadini di Brindisi verso i propri beni monumentali ed il turismo sono in continuo aumento, così come la domanda di turisti che sempre più visitano la città anche grazie all’arrivo dei crocieristi.

Tuttavia in alcune zone, quali ad esempio l’area archeologica di S. Pietro degli Schiavoni, sita al centro della città e attualmente conservata al di sotto del Teatro Comunale G. Verdi, quindi, in un’area storicamente molto importante per Brindisi (e che rappresenta un quartiere della città romana, con resti di domus, pavimenti a mosaico, impianti termali e resti dei quartieri abitativi databili tra la fine del I sec. a.C. e l’età tardo antica) –  continua ad essere quasi impossibile la sua fruizione da parte dei cittadini e dei turisti, con ripercussioni anche molto negative in termini di immagine per la città.

Tanto mi rammarica considerato che non è la prima volta che la città deve far fronte a problemi derivanti da una mancanza di programmazione come, solo per citare l’esempio più recente, quanto accaduto in occasione del prestito di ben 25 reperti, e tra questi la statua bronzea del Console Lucio Emilio Paolo, dal Museo ex provinciale Ribezzo (oggi facente parte del Polo Biblio Museale regionale) alla città di Trieste e che determinò lo svuotamento dell’ala più importante del Museo. Nell’ala che ospita i ritrovamenti simbolo dell’identità delle nostre zone, paradossalmente però, non venne prevista una loro adeguata, seppur temporanea, sostituzione. Proprio in quella occasione ottenni il suo impegno a collaborare celermente con la Soprintendenza per coprire la vacanza venutasi a creare negli spazi espositivi con un nuovo e temporaneo allestimento, cosa purtroppo mai verificatasi poi nei fatti.

Nella medesima occasione chiesi anche un vostro impegno nel siglare un Protocollo al fine di programmare le attività museali; rinnovo la proposta, in veste più ampia, chiedendo ora una programmazione generale della Regione, d’intesa con le istituzioni e gli enti locali, per evitare il ripetersi di simili situazioni e, nel mentre, una collaborazione risolutiva con la Soprintendenza che possa consentire la fruibilità immediata dell’area archeologica di S. Pietro degli Schiavoni per tutto il periodo estivo, periodo di maggiore afflusso turistico, per poi valutare proposte più strutturali e definitive per la sua gestione annuale.

Si potrebbe, ad esempio, valutare la possibilità di impiegare temporaneamente una parte del qualificato personale transitato al Museo Ribezzo dalla ex Biblioteca Provinciale (chiusa per il completamento dei lavori di ristrutturazione) attraverso una rotazione che permetta di coprire giorni e orari attualmente vacanti; ciò non comporterebbe nessun onere aggiuntivo a carico delle amministrazioni, potrebbe consentire l’immediata fruibilità dell’area, con relativo servizio per l’utenza pubblica, e si avrebbe personale competente e preparato che riconsegnerebbe lustro al sito e alla città.

È necessario lavorare in maniera condivisa, a tutti i livelli istituzionali, e con il ruolo centrale della Regione per costruire dei veri e propri “prodotti turistici” e quello che accade a Brindisi nel 2018, Anno europeo della cultura, non può che rattristare in un territorio, quale quello pugliese che vanta una grande storia e un patrimonio archeologico, paesaggistico e costiero da valorizzare.

A tal fine Le chiedo di valutare, altresì, e sempre in ottica di programmazione, concrete azioni regionali per attivare anche “percorsi di visite dall’acqua”, per i beni del territorio regionale che si trovano negli specchi d’acqua prospicienti le nostre città. In quest’ottica la stessa dott.ssa Piccarreta, in merito alla fruizione del Castello Alfonsino, propone «di organizzare anche visite dall’acqua per restituire il rapporto acqua-castello», iniziativa che meriterebbe di essere approfondita e valorizzata.

In attesa di riscontro e certo della collaborazione e disponibilità, invio cordiali saluti.

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