BRINDISI – L’’ultimo arrivato’ nella famiglia dell’economia cittadina, il parco commerciale Brin Park, è nato, sin dall’inizio, con più di qualche vena polemica. Soprattutto dopo una serie di vicissitudini giudiziarie che hanno portato a denunce ed arresti importanti.
Ad ogni modo, raggiunto l’accordo (circa un paio d’anni fa, dopo numerosissimi ping-pong, ndr) tra Comune, Regione ed Aliotto srl, il nuovo centro commerciale ha diritto d’essere, per buona pace di tutti.
Brin Park ha nel suo interno nove marchi leader di abbigliamento, elettronica, ristorazione e beni per la casa, quali Cisalfa, City Moda, Media World, OVS, Senso Unico, Globo, Happy Casa, Eurospin e Mc Donald’s.
Ciò significa avere una possibilità di scelta ad ampio raggio, in un unico posto. Però, vuol dire anche la ‘morte’ di tantissime piccole attività commerciali di zona, in particolar modo del centro di Brindisi.
Per questo motivo esiste il ‘ristoro’. Si tratta di una somma pari a quasi 700mila euro che Aliotto srl (la ditta che si è occupata della realizzazione di Brin Park) avrebbe dovuto versare nella casse comunali, a mo’ di risarcimento. In tal modo, il Comune avrebbe dovuto, poi, destinare questa somma alla realizzazione di maggiori servizi per i piccoli commercianti, in modo da non mettere ulteriormente in ginocchio la già precaria economia cittadina. Però, la richiesta sarebbe dovuta pervenire dallo stesso Palazzo di Città, cosa che, al momento, pare non essere avvenuta.
‘Ristoro’ che, invece, il Comune ricevette dall’insediamento di Alisette srl, destinandolo alla riqualificazione di Piazza Mercato. Anzi, per la sua Piazza coperta, rimasta, comunque, una cattedrale nel deserto. Proprio per questo, si è parlato spesso di sperpero di denaro, in quanto, ad oggi, non si comprende cosa se ne voglia fare. Gli ambulanti, infatti, almeno sino a quando non verranno apportate delle modifiche alla struttura, non ne vogliono sapere di insediarvisi.
A questo punto c’è da pensare che questa Amministrazione comunale non sappia nemmeno della esistenza del ristoro previsto, tanto che ad oggi risulta che alcuna richiesta di ‘indennizzo’ sia stata avanzata, a tutto danno dei piccoli esercenti.
Certo, è senza dubbio bello e prestigioso potere contare su tanti piccoli centri commerciali; ci fa apparire una città degna di questo nome. Ma non bisogna dimenticare chi ha ‘solo’ un piccolo esercizio che, con la nascita del nuovo polo commerciale, rischia di mettere definitivamente la parola ‘fine’ alla propria attività imprenditoriale.
Inoltre, si consideri che Brin Park rimpinguerà le casse comunali di ben 200mila euro annui, attraverso la tassa IMU. Cosa sarà capace di farne l’Amministrazione? Come sempre, ai posteri l’ardua sentenza.
Tommaso Lamarina Redazione |
Come sempre questa amministrazione Carluccio si dimostra incompetete e incapace di leggere almeno le carte.
DEVONO ANDARSENE A CASA!!