Brest Unit dell’Ospedale ‘Perrino’ di Brindisi “punta di diamante” del welfare italiano per cura Tumore alla mammella

E la Breast Unit dell’Ospedale Perrino di Brindisi, specializzata nella cura del tumore alla mammella, si conferma un’eccellenza nel panorama internazionale con puntuale applicazione del protocollo dettato dalla Commissione europea che  stabilisce che “tutte le donne colpite da tumore al seno abbiano diritto di essere curate da un’equipe multidisciplinare che soddisfi criteri di alta qualità”.

Sorprendente come, nell’era della malasanità, dei presìdi sanitari che chiudono i battenti in ragione di una razionalizzazione della spesa pubblica; in una congiuntura epocale in cui il diritto alla salute sancito dalla nostra Carta Costituzionale spesso è oltraggiato dall’ “ingiustizia sociale”, Brindisi si onora di poter contare su uno staff interdisciplinare di alte competenze, la cui professionalità e la vocazione insita nella scelta di vita e di lavoro di ciascuna figura specialistica, compensa l’assenza di impegno finanziario da parte dello Stato, che oggi va progressivamente diminuendo a causa dei tagli al Fondo Sanitario Nazionale.

I tagli quantitativi delle risorse finanziarie destinate alla sanità, grazie alla professionalità e all’avanguardia della ricerca sempre al passo con lo sviluppo tecnologico della Brest Unit Multidisciplinareper la cura del tumore alla mammella,  operante su più fronti nell’Ospedale Perrino di Brindisi, si conferma sul Territorio Provinciale e Regionale “punta di diamante” del sistema del Welfare  italiano, da sempre uno dei più garantisti su scala mondiale.

Il mio plauso personale al dott. Stefano Burlizzi, Direttore U.O.S. di chirurgia senologica, al dott. Alessandro Galiano, Direttore del dipartimento Senologia Interventistica, al dott. Saverio Cinieri, direttore del Dipartimento di Oncologia e Responsabile della Breast Unit e alle loro rispettive equipe, per il rigore, la competenza e l’umanità con cui operano ogni giorno, restituendo speranza e fiducia a tante donne colpite dal “male oscuro” che stravolge intere famiglie, risparmiando loro inutili “viaggi della speranza” fuori sede, in quanto l’eccellenza, in questo caso, è figlio della nostra terra.

Rita Ortenzia DE VITO

3 COMMENTI

  1. Salve….medici molto bravi sicuramente ma la mia mamma è in lista d’attesa da marzo per un carcinoma infiltrante e nella mia ignoranza non penso si può aspettare tanto….A febbraio biopsia…marzo analisi del sangue…maggio eco all addome e poi chissà….

  2. Non so se nel frattempo la tua mamma è stata operata. Io stesso iter stesso referto operata dopo tre mesi dalla visita senologica. La lista d’attesa è lunga perché purtroppo le ammalate sono tante.

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