In questi mesi che hanno segnato la rinascita del Partito Repubblicano in terra di Brindisi abbiamo avviato una intensa campagna di ascolto nei quartieri ed in particolare nelle zone periferiche in cui più avvertito è il disagio economico e sociale.

Tra le tante segnalazioni di malcostume raccolte alcune hanno riguardato i metodi attraverso cui nelle ultime competizioni elettorali è stato raccolto il consenso tra la popolazione.

In particolare ci è stata segnalata la deprecabile abitudine di offrire denaro o altre utilità in cambio del voto.

Tecnicamente si chiama corruzione elettorale, disciplinata dalla Legge 579 del 1960.

Ci chiediamo se tra le ipotesi contemplate dalla Legge possa rientrare anche la nomina di uno scrutatore in cambio dell’impegno a sostenere un candidato.

La legge 270 del 2005 prevede che la commissione comunale possa nominare direttamente gli scrutatori, scegliendoli tra i nominativi compresi nell’apposito albo.

E della commissione fanno parte anche rappresentanti dei gruppi consiliari.

Tanto nonostante che il Consiglio Comunale di Brindisi sia stato sciolto da lungo tempo.

Tale nomina, infatti, permane benché si sia persa la carica in ragione della quale si era stati nominati.

Non a caso, del resto, la nomina nella commissione elettorale è una delle più ambite in seno al Consiglio Comunale, spesso frutto di trattative laboriose e colpi di mano dell’ultima ora.

Nulla esclude, però, che alla nomina degli scrutatori si possa procedere con sorteggio, come viene puntualmente fatto in molti comuni italiani, compresi alcuni della provincia di Brindisi.

Riteniamo che questo sia il metodo più obiettivo di selezione.

Abbiamo preso atto con soddisfazione che in questa direzione si sono già espressi i rappresentanti di alcuni partiti politici.

Riteniamo che si possa fare di più e meglio, andando oltre le singole dichiarazioni di volontà.

Proponiamo a tutti i partiti e movimenti politici cittadini la sottoscrizione di un “patto etico”, in cui ci si impegni a non far ricorso nelle prossime campagne elettorali alle promesse di utilità in cambio del consenso.

Il primo punto di questo patto potrebbe essere l’impegno a non indicare alcun nominativo per la nomina a scrutatore nelle prossime consultazioni elettorali, firmando unitamente un appello al Commissario Prefettizio Santi Giuffrè a procedere con il sorteggio, privilegiando, ove possibile, la nomina di persone prive di occupazione.

La politica brindisina ha bisogno di segnare una netta discontinuità con il recente passato.

Per far ciò non appare sufficiente inserire nelle liste da sottoporre al giudizio degli elettori persone che non abbiano mai ricoperto incarichi amministrativi, come per primo ha scelto di fare il Partito Repubblicano Italiano.

Occorre che vi sia un netto mutamento anche di metodi  nella raccolta del consenso per mettere in atto una operazione di “ecologia della politica” di cui la città ha bisogno.

Solo così, infatti, sarà possibile selezionare una classe dirigente veramente nuova, all’altezza del difficile compito che l’attende.

Ci attendiamo che su questa proposta si pronuncino i rappresentanti cittadini di tutti i partiti e movimenti politici dichiarando da subito la nostra disponibilità ad ospitare presso la nostra sede un tavolo in cui siano fissati i capisaldi del “patto etico” proposto.

La sfida è lanciata.

IL SEGRETARIO CITTADINO

Vito Birgitta

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