Be the bee body be boom (bidibibodibibu) Sara Munari, fotografa, torna a Brindisi con il suo nuovo libro

Per la seconda volta a Brindisi è con noi Sara Munari, fotografa originaria di Lecco.

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Sara Munari

L’avevamo incontrata lo scorso marzo con una mostra fotografica dal titolo “Sonia, una parrucca bellissima”. Una raccolta fotografica che ci ha lasciati con il fiato sospeso e fatto riflettere su quanto una malattia possa stravolgere la vita di chi combatte il proprio “male”; per chi non avesse avuto modo di visitarla, la fotografa Sara Munari in questa mostra fotografica accetta da una sua storica amica,  di seguirla e di documentare l’evolversi della malattia di quest’ultima dopo aver scoperto per la seconda volta che il cancro aveva bussato nuovamente  alla sua porta.

Questa volta Sara Munari  torna a Brindisi, oltre ad essere ospite in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione INPHOTO (associazione brindisina operativa sul nostro territorio da diversi anni, oggi in via Degli Albizi – centro storico) è a Brindisi per presentare il suo nuovo capolavoro fotografico “Be the bee body be boom (bidibibodibibu)”. Ma le sorprese nel corso della serata non sono mancate ed il Presidente Teodoro Iaia ha riservato alla stessa la nomina di Socia Onoraria dell’Associazione fotografica brindisina.

sara munari (socia onoraria) e teodoro iaia (presidente INPHOTO)

Dopo 8 anni di viaggi nell’Est europa la fotografa Sara Munari ispirandosi alle favole del folklore e alle leggende urbane che soffiano sui paesi dell’Europa dell’Est, ci fa viaggiare attraverso 107 fotografie in uno scenario impermeabile, in un pianeta in cui è difficile camminare leggeri, da un fascino spettrale dove trova tristezza, bellezza, bugie e stravaganza…proprio come succede nelle favole.

tratto dal libro Be the bee body be boom (bidibibodibibu)
tratto dal libro Be the bee body be boom (bidibibodibibu)

A est, così come afferma la stessa fotografa, in molti dei paesi che ha visitato, non ha trovato atmosfere  particolarmente familiari” e nel suo nuovo libro contempla il suo immaginario, accumulato durante i numerosi  viaggi in Est Europa e che è stato definito “visionario”,  “stregato e coerente”,  “magico”. Il volume riconsegna questa magia in punta di piedi.

Durante la presentazione del libro non potevo non divertirmi a leggere alla fotografa Munari quelli che sono i commenti dei suoi numerosissimi corsisti che incontra nei suoi workshop a Milano e non solo, dove la stessa insegna Storia della Fotografia e Comunicazione Visiva all’Istituto italiano di Fotografia. Vi cito solo alcuni dei commenti ….”fare un corso con sara munari significa disfarsi delle proprie certezze….”, “il corso di sara è stato una scossa, una sveglia dal torpore fotografico io cui vivevo”, “ho capito la differenza tra un fotografo amatore e uno professionale”, “con sara ho trovato la volontà sincera di trasmettere le sue conoscenze”, “fare fotografia è tutt’altra cosa che produrre immagini, cosa che è quello che fa la maggior parte dei “photographers”.

Commenti questi che hanno acceso un dibattito davvero interessante alla luce dell’attuale situazione in cui viviamo fatta di immagini che inondano la nostra vista senza mai capire o approfondire non solo l’impegno profuso in uno scatto, ma tralasciando spesso l’importanza di ricerca, progettualità e soprattutto della composizione che in fotografia non può che non essere sottovalutata, in special modo se ci troviamo davanti ad un progetto fotografico racchiuso in un libro.

Sorprendente, sincera, essenziale, senza troppe metafore, non si sente “arrivata”, trasparente nel trasmettere le sue conoscenze, entusiasmante, positivamente destabilizzante, questa è Sara Munari. La stessa ci ha trasmesso ieri sera una di quelle differenze che ai nostri giorni passano inosservate ogni volta che guardiamo una fotografia. Ha chiarito infatti durante la presentazione del libro che è importante distinguere la “fotografia professionale” dalla fotografia fatta da altre categorie sui quali ci soffermiamo inutilmente, tralasciando spesso la nostra attitudine a soffermarci su contenuti, ricerca, studio e soprattutto progettualità, ma soprattutto ignorando stimoli da una più correta ed approfondita lettura fotografica.

Se poi vogliamo ancora stupirci con filtri fotografici o con una “bella foto” fatta dal nostro smarthphone pubblicata sui social network va bene…fate pure voi…..ma chiediamoci cosa resterà di queste foto in futuro….ma soprattutto chiedetevi se avete mai “stampato” una foto in vita vostra.

La fotografa Sara Munari ha salutato soci e non autografando le copie del suo libro ai presenti e chissà se non potremo dire presto “non c’è 2 senza 3” e che non ritorni a Brindisi magari con uno dei suoi ricchi workshop fotografici…o con altre ricche sorprese…arrivederci Sara!!!

foto di mino elmo (socio INPHOTO)
Danilo Fornaro e Sara Munari (foto di Mino Elmo, socio INPHOTO)

Biografia di Sara Munari

Sara Munari nasce a Milano nel 72. Vive e lavora a Lecco. Studia fotografia all’Isfav di Padova dove si diploma come fotografa professionista. Apre, nel 2001, LA STAZIONE FOTOGRAFICA, Studio e galleria per esposizioni fotografiche e corsi, nel quale svolge la sua attività di fotografa. Docente di Storia della fotografia e di Comunicazione Visiva presso ISTITUTO ITALIANO DI FOTOGRAFIA di Milano. Dal 2005 al 2008 è direttore artistico di LECCOIMMAGIFESTIVAL per il quale organizza mostre di grandi autori della fotografia Italiana e giovani autori di tutta Europa. Organizza workshop con autori di rilievo nel panorama nazionale. Espone in Italia ed Europa presso gallerie, Festival e musei d’arte contemporanea. Fa da giurata e lettrice portfolio in Premi e Festival Nazionali. Ottiene premi e riconoscimenti a livello internazionale.

Fotogallery di Sara Munari

tratto dal libro Be the bee body be boom (bidibibodibibu)
tratto dal libro Be the bee body be boom (bidibibodibibu)

foto di sara munari

tratto da Be the bee body be boom (bidibibodibibu)
tratto da Be the bee body be boom (bidibibodibibu)

 

 

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