Credo che intorno al CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo) si stia giocando una battaglia di immagine che traguarda alle prossime elezioni regionali.
Le dichiarazioni in pompa magna fatte dal Sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, denotano scarsa conoscenza della struttura dei Contratti e speculazione politica per tirare la volata alle prossime regionali al presidente Michele EMILIANO.
Le associazioni datoriali ed i Sindacati hanno lavorato molto intorno alle problematiche del territorio , hanno lanciato grida di allarme , si sono mobilitati hanno lanciato idee , hanno chiesto confronti con il governo e con le rappresentatività dei governi locali, insomma hanno fatto tutto un lavoro che si definisce “sporco” che ha portato dopo Taranto , Foggia, Matera anche a Brindisi l’interessamento del governo per l’istituzione dei CIS.
I dati che hanno portato ad una presa di coscienza che Brindisi era ed è un territorio sul quale intervenire in maniera straordinaria sono tantissimi , ne cito alcuni il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni tra Dicembre 2018 e gennaio 2019 ha avuto un aumento del 919,9%, di richiesta di incremento orario che è il termometro di uno stato avanzato di elettroencefalogramma piatto della nostra economia.
Un tale incremento di Cassa integrazione straordinaria significa , che moltissime aziende hanno cessato definitivamente la loro attività e chiuso il loro ciclo produttivo creando dati di disoccupazione allarmanti.
Le chiusure di aziende storiche del nostro territorio, le crisi strutturali di comparti come il settore aereonautico, metalmeccanico , edile e del commercio sono la fotografia del disagio che il nostro territorio vive ogni giorno. A tutto questo vanno aggiunti i danni che il territorio ha dovuto subire per scelte scellerate fatte negli anni passati che interessano in modo particolare la produzione di energia .
Tutti questi fattori aggiunti a tanti altri,ha posto il nostro territorio alla candidatura per rientrare nei CIS , con un fattivo interessamento del Ministro per il Mezzogiorno che oltre alle sorti di Brindisi era interessata all’ingresso anche di Lecce suo territorio natio. Ma va bene cosi’, ci può stare una sana politica campanilistica , dalla quale Brindisi può solo avere vantaggi.
Ora si dovranno aprire i tavoli di confronto, avere certezze e contezza dei soldi realmente disponibili , al di là degli spot elettorali.Bisogna avere le idee chiare e progetti condivisi e strategici per il nuovo sviluppo e per consolidare il vecchio , in questo L’Associazione degli Industriali e i Sindacati devono essere ascoltati dalle Istituzioni locali e devono contribuire alle fasi di progettazione con un coinvolgimento totale. Strade diverse rappresenterebbero un fallimento di qualsiasi iniziativa.
Esistono tanti progetti e schede progettuali che giacciono nei cassetti e che bisogna riproporre con forza , penso a tutti i progetti condivisi allora da tutti gli Enti relativi al Patto per la Puglia e poi non inseriti nei finanziamenti, essi riguardavano interventi seri sull’area industriale e sulla città , e a tutti gli interventi di
rigenerazione urbana previsti nel documento programmatico , approvato con delibera della giunta comunale n°107 del 13/11/2008 ( Es: Interventi sul patrimonio comunale e Iacp via Marche, riqualificazione piazza del Salento, interventi ex Capannone Montecatini , delocalizzazione degli impianti sportivi del Casale a Masseriola, nuovo stadio , nuovo palazzetto, vari impianti secondari, area ex Babylandia intervento di riqualificazione di un area attrezzata per camper, Area ex depuratore realizzazione di strutture ludico ricettive turistico alberghiere, riutilizzo del’ex Caserma EDERLE zona Centro, zona via Cappuccini – demolizione di un edificio inagibile e ricostruzione di uno più efficiente ed ecosostenibile, riprogettazione di Piazza Di Summa con parcheggio sottostante, interventi di riqualificazione sull’area compresa tra il Villaggio Pescatori e l’ex Collegio Tommaseo e via Napoli riutilizzo della struttura” Collegio” e dell’area compresa tra via Appia via Ennio via Giulio Cesare e Via Imperatore Augusto e l’area su quale insiste l’ex Base Usaf questi ultimi tre non hanno scheda progettuale). Per quanto attiene i progetti presentati e non finanziati nel Patto per la Puglia a titolo semplificatico si citano” Piastra logistica integrata retroportuale di Brindisi- parte infrastrutturale- East Village- Hub della ricerca ed innovazione per lo sviluppo del Territorio-Mitigazione del rischio Idrogeologico e rimozione del vincolo di media pericolosità idrogeologica apposto sull’area Asi nell’ambito del Pai, ect . ect.”.
Il taglio turistico di sviluppo della città deve essere dato in maniera chiara partendo dalla costa nord dove devono essere previsti interventi strutturali con la messa a dimora dei flagiflutti necessari al recupero della battigia , la messa in sicurezza della falesia, tutte le opere di urbanizzazione acqua e fogna sul litorale oltre ad ulteriori interventi di Pubblica illuminazione, questo è propedeutico al piano della costa che deve essere ancora approvato ma che darebbe una chiara e non unica via di un nuovo sviluppo di città e di una nuova economia.
La strada da percorrere è lunghissima e piena di imprevisti, il Comune di Brindisi deve avere le idee chiare sul modello di sviluppo della città, non può pensare di infilare tutto lo scibile umano nella progettazione senza avere un quadro chiaro di come sarà Brindisi nei prossimi anni e senza avere un disegno strategico.
Noi siamo pronti a confrontarci e a trovare tutte le soluzioni possibili, siamo abituati a costruire e non a distruggere , riteniamo che su temi e prospettive così importanti l’interesse unico debba essere la città al di là degli schieramenti e delle diversità politiche , mi auguro che questa maggioranza colga questa apertura e coinvolga tutte le opposizioni ,per trovare insieme le possibili applicazioni di una nuova città e di un nuovo sviluppo ad integrazione di quello esistente.
Claudio Niccoli
Idea per Brindisi
Il programma delle grandi opere da realizzare, posto a base dal responsabile cittadino del movimento politico Idea per Brindisi, non può essere oggetto di alcun commento per il fatto della impossibilità di realizzazione che non trova peraltro collocazione precisa nei piani programmatici dell’Ente ed ancor più nel quadro di riferimento finanziario a sostegno delle opere indicate. Ed allora, quale la strada da percorrere e quali le soluzioni possibili per creare, insieme alle opposizioni, una nuova città? Se ancora possibile, vi è la necessità del primario impegno di fare uscire l’Amministrazione dallo stato di illegittimità rappresentato in brevissima sintesi: dal verbale di verifica, unitamente al collegio dei revisori, all’atto di insediamento del Sindaco, verifica di cassa con cadenza trimestrale art. 223 tuel, provvedimenti afferenti il pagamento delle sanzioni pecuniarie per mancate relazioni fine mandato degli ultimi due sindaci, dall’invio di atti interruttivi per il blocco di termini prescrizionali per crediti vantati dal Comune, eventuale atto di verifica nei confronti i della società di riscossione Adoc, eventuale nota della Banca Tesoriere per le anticipazioni di cassa e per gli esercizi 2016/2018, nonchè degli interessi pagati per ogni esercizio. Naturalmente restano tutte le ragioni, non opposte dalle forze politiche contrarie in Consiglio, sulla illegittimità delle importanti deliberazioni relative al bilancio di previsione 2019 e rendiconto 2018 adottate con parere non unanime del collegio dei revisori e illegittimamente reso ai consiglieri solo qualche giorno prima della seduta. Ed infine, ma non per ultimo, va evidenziato il mancato inventario dei beni mobili ed immobili come richiesto e previsto dalla normativa che rende contabilmente non corretta la situazione patrimoniale. La legittimità e la trasparenza dei provvedimenti amministrativi qualificano la gestione di un Comune.
Brindisi, 08/07/2019 Franco Leoci